Nutrire la creatività camminando e meditando nella natura

Rimanere a contatto con la natura può stimolare la nostra creatività. Ciò sta riemergendo con forza grazia alla riscoperta dei bagni di foresta, nati ufficialmente in Giappone nel anni 80 del XX secolo. Come suggerisce il nome, il “bagno di foresta” è un’immersione totale nella natura, in genere in un bosco o comunque in uno spazio dominato dal verde degli alberi. Si tratta di una pratica benefica, come appurato da vari studi scientifici. Pioniere dei bagni di foresta è il dottor Qing Li, professore di medicina a Tokyo, specializzato in medicina forestale.

Tra i benefici di un bagno di foresta segnaliamo i seguenti:

  • il sistema immunitario viene stimolato e rafforzato;
  • la pressione sanguigna si regolarizza;
  • i livelli di stress si abbassano;
  • la mente si rilassa;
  • i livelli di attenzione aumentano;
  • il corpo si rigenera;
  • l’energia psicofisica aumenta.

Meditare nella natura

Abbiamo già avuto modo di parlare della “meditazione camminata”. Una pratica che favorisce una profonda consapevolezza di sé, grazie alla percezione delle sensazioni fisiche e delle emozioni che emergono mentre si procede, passo dopo passo. Quando si cammina in un bosco o in un parco dominato da alberi si può affinare la propria attenzione cosciente osservando tutto ciò che si muove intorno a se: le foglie, i fili d’erba, i rami. Questa osservazione permette di entrare in sintonia con la natura, e questo processo, a sua volta, aiuta a lasciar andare i pensieri disturbanti. L’agitazione si placa portando la mente in uno stato di calma. Dopo aver praticato con consapevolezza la meditazione camminata si sceglie un angolo dove poter meditare adottando una postura assisa.

Ascoltare i suoni della natura per alimentare la creatività

Una volta scelto il proprio spazio meditativo, dopo aver assunto la postura assisa, si può iniziare a sviluppare una meditazione “creativa” cercando di alimentare la propria immaginazione. Chiudendo gli occhi si può immaginare lo spazio esterno a sé. Ascoltando i suoni del bosco si visualizzano nella propria mente immagini corrispondenti a quei suoni. In una seconda fase, le visualizzazioni entrano in sintonia con le sensazioni corporee che si avvertono: se si percepisce, per esempio, un senso di leggerezza si può immaginare un aquilone o uno stormo di uccelli, o una foglia che viene trasportata dal vento. Le immagini visualizzate con l’occhio interiore sono soggettive. Importante è non giudicarle, ma accoglierle in modo spontaneo. Grazie a questo esercizio e grazie all’immersione nella natura si affina la propria immaginazione, e si stimolano al contempo i livelli di creatività.

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