Lo yoga, un antidoto potente contro la paura

In queste lunghe settimane di lockdown, lo yoga praticato a casa – anche grazie alle varie iniziative organizzate on line da numerosi insegnanti –  ci ha permesso e ci permette di gestire emozioni come ansia, agitazione, paura. Le asana e la meditazione ci aiutano a mantenere un’armonia psicofisica. Per approfondire i benefici dello yoga, specialmente in un’epoca così complessa come questa, abbiamo posto alcune domande a Paola Brignoli e Jores Facchinelli. Paola insegna yoga mescolando elementi di vinyasa, yin e aromaterapia. Jores  ama creare sequenze che combinano i principi dell’ayurveda e la filosofia della yoga. Offre pratiche in cui unisce il dinamismo del vinyasa con il potere introspettivo del restorative yoga.


«Il periodo che stiamo vivendo è davvero oltre ogni immaginazione e lo scenario in cui ci troviamo sembra il set di un film apocalittico. Grazie ai progressi che la scienza e la medicina hanno compiuto negli ultimi 50 anni, ci sentivamo quasi onnipotenti. È bastato un virus, un piccolissimo essere vivente, a ricordarci la nostra condizione di fragilità. Ci siamo sentiti impauriti, privati della routine, del nostro lavoro, della possibilità di vedere i nostri affetti e di programmare il futuro.

Lo yoga però è un antidoto potente contro tutta questa paura: ci insegna da sempre che la principale causa della nostra sofferenza (dukha) è l’attaccamento ad una realtà che per sua natura è mutevole. Ci identifichiamo nelle cose che facciamo, nella posizione che occupiamo al lavoro, in ciò che possediamo. Così facendo, dimentichiamo la nostra vera essenza, immutabile, divina e perfetta che è indipendente da tutto questo.

Quando, come spesso capita in queste giornate, ci sentiamo spaesati e confusi, il semplice atto di srotolare il tappetino, di sentire il corpo ed osservare il respiro, ci riporta a un luogo di pace. Ritorniamo a uno spazio sicuro in cui poter abbassare la guardia, osservare le sensazioni e poi lasciarle andare.

Inoltre, passando molto tempo in casa, la pratica degli asana diventa ancora più importante per tenersi in movimento, ossigenare i tessuti e favorire i processi metabolici dell’organismo».

Perché lo Yin Yoga può risultare maggiormente benefico per ritrovare una serenità?

«In questi giorni di lockdown, in cui trascorriamo molto tempo in casa e appunto siamo privati della nostra routine quotidiana, delle molteplici attività che ci tengono impegnati e spesso ci distraggono, potremmo sentirci in una sorta di prigione fisica e mentale. Viviamo in una società in cui siamo costantemente bombardati da stimoli provenienti da tutte le direzioni. In questo contesto, lo yin yoga ci aiuta a rientrare in contatto con noi stessi, portandoci a uno stato di pratyahara (interocezione). Il tema del ritiro dei sensi è comune anche alla pratica del vinyasa o qualsiasi forma attiva di yoga. E assume ancora più importanza nello yin yoga».

Quali sono gli elementi principali e tipici dello Yin Yoga?

«Nello yin yoga le posizioni vengono mantenute in totale assenza di movimento per un periodo di tempo prolungato (dai 3 ai 5 minuti). Per favorire il mantenimento della posizione, il corpo viene supportato dall’utilizzo di cuscini, blocchi e coperte, che permettono di rilassarsi. Non impegnando i muscoli, lo yin yoga lavora in profondità, esercitando uno stress moderato ma prolungato sulla fascia, ossia il tessuto connettivo che avvolge muscoli, tendini e legamenti in una rete estesa che ricopre tutto il corpo. Per le qualità di questo tessuto, le posizioni vanno mantenute a lungo, cercando di restare immobili e favorendo una respirazione lenta e profonda. Lo yin yoga offre cosi la possibilità di rallentare, fermarsi e osservare, le sensazioni del corpo cosi come l’attività mentale.

L’obiettivo non è, come erroneamente inteso da molti, fermare il flusso dei pensieri ma è diventarne consapevoli e cercare, respiro dopo respiro, di mantenere uno stato di presenza, in cui osserviamo tutto ciò che avviene all’interno di noi. Le posizioni di yin yoga possono risultare rilassanti ma allo stesso tempo possono essere intense (mai dolorose però) proprio perché la posizione lavora in profondità sul corpo, andando a rilasciare tensioni profonde. Grazie al respiro e alla consapevolezza impariamo a gestire le sensazioni di disagio, anche quando la tentazione è quella di uscire dalla posizione e trovare una posizione più confortevole.

Questo è un enorme insegnamento che si rivela utile anche nella quotidianità, quando le circostanze della vita ci mettono di fronte a eventi imprevisti o spiacevoli ma che purtroppo non possiamo evitare. Questo allenamento ci permette di navigare in acque incerte nella vita accettando l’eccezionalità del momento che stiamo vivendo. Lo yin yoga crea uno spazio mentale in cui poter osservare, astenendoci dall’impulso naturale di reagire, aprendo cosi nuove possibilità e permettendoci magari di reinterpretare la realtà che stiamo vivendo».


miti yoga indiaJORES

Rapita dal potere trasformativo dello yoga, Jores guida gli allievi alla scoperta di sé, creando sequenze che combinano i principi dell’ayurveda e la filosofia della yoga. Offre pratiche uniche in cui unisce il dinamismo del vinyasa con il potere introspettivo del restorative yoga, regalando consapevolezza delle proprie infinite potenzialità e risorse interiori.

miti yoga indiaPAOLA

Con un passato da economista in Italia e un presente come insegnante yoga ad Amsterdam, Paola guida gli allievi in pratiche in cui riscoprire la propria strada utilizzando lo yoga come bussola interiore. Combina la creatività delle sequenze con l’attenzione all’allineamento, mescolando elementi di vinyasa, yin e aromaterapia, donando energia ed equilibrio interiore.

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