Lo yoga può prevenire l’invecchiamento cellulare

Chi pratica yoga da vari anni conosce bene i numerosi benefici che questa disciplina millenaria apporta a livello psicofisico. Sono svariate le ricerche che indagano proprio gli effetti dello yoga sul benessere individuale. Tra gli studi più recenti vi è quello avviato presso l’Università di New Delhi, tramite il quale i ricercatori hanno analizzato il rapporto tra invecchiamento cellulare e pratica regolare dello yoga. I dati emersi confermano come asana e pranayama facciano bene al nostro organismo.

L’effetto “miracoloso” sui telomeri

Lo studio è stato condotto presso l’Istituto di scienze mediche di New Delhi da vari ricercatori, tra cui i dottori Madhuri Tolahunase, Rajesh Sagar e Rima Dada. Sono state coinvolte 94 persone, in un programma della durata di 12 settimane. L’intento dei ricercatori era quello di analizzare il rapporto tra invecchiamento cellulare e l’adozione di uno stile di vita basato sulla pratica dello yoga e della meditazione. I partecipanti erano donne e uomini di età compresa tra i 30 e i 65 anni ai quali è stato chiesto di praticare per 12 settimane asana, pranayama e meditazione.

Nelle prime due settimane le pratiche sono state eseguite presso la Clinica di Salute Integrata di New Delhi, mentre nelle altre 10 settimane i partecipanti allo studio hanno praticato yoga in modo autonomo, a casa. I risultati finali sono inequivocabili: vi era stato un significativo miglioramento nei principali bio-marcatori relativi all’invecchiamento cellulare rispetto ai dati raccolti e registrati inizialmente. In pratica, dai risultati è emerso che lo yoga promuove una longevità cellulare, in quanto stimola il metabolismo dei telomeri, migliora l’equilibrio dell’ossidazione cellulare da stress e la risposta allo stress, favorisce una regolazione delle infiammazioni e un aumento della neuroplasticità.

Quali pratiche hanno eseguito i partecipanti

Sono varie le pratiche eseguite dai partecipanti alla ricerca, suddivise in: esercizi iniziali preparatori; momenti introspettivi-spirituali; asana; rilassamento; pranayama; meditazione; recitazione di mantra. Tra le asana eseguite rientrano, fra le altre: Bhujangasana, Savasana, Uttanpadasana, Pawanmuktasana, Salabhasana, Tadasana, Vrikshasana. Tra i pranayama vi sono Sitali e Nadi Shodhana.

Lo studio avviato presso l’Università di New Delhi fa in qualche modo eco a un’altra ricerca portata avanti da un team di ricercatori dell’Università della California. In questo caso, le analisi si sono focalizzate in particolare sull’attività della telomerasi, enzima fondamentale che contribuisce a ritardare l’invecchiamento delle cellule. Nello studio avviato presso l’Università della California, i ricercatori hanno visto come la pratica regolare della meditazione possa rallentare il processo di invecchiamento delle cellule. Per approfondire questo argomento clicca qui per leggere l’articolo “Meditazione e processo di invecchiamento”.

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