Ajna Chakra, attivarlo con lo yoga

L’Ajna Chakra è situato al centro delle sopracciglia. Viene definito anche “il terzo occhio”, in quanto simboleggia la capacità di andare oltre le apparenze. Quando l’energia di questo chakra è attiva e in equilibrio si sperimenta una forte intuizione e la capacità di comprendere ciò che non è visibile. È attraverso l’Ajna Chakra che possiamo sviluppare la percezione interiore. Tramite questo centro energetico entriamo in connessione con ciò che è dentro di noi e attorno a noi. È qui che i canali Ida e Pingala si incontrano: è per questo che quando l’Ajna Chakra si trova in una condizione di equilibrio è possibile comprendere e sperimentare la non-dualità, andando oltre gli opposti. Per armonizzarlo, quindi per diminuire le energie in eccesso o, in alternativa, per aumentarle in caso di carenza, sono indicate quelle asana che stimolano proprio “il terzo occhio”. Vediamone alcune di seguito.

Sirsasana

È la posizione sulla testa ed è un’asana che rientra quindi nella categoria delle posture capovolte. Il corpo si trova a eseguire movimenti insoliti, che invertono la posizione delle gambe e della testa. Proprio per questa particolarità, Sirsasana si rivela altamente benefica per equilibrare le energie. Andando a stimolare l’ipofisi equilibra l’Ajna Chakra. Per eseguirla si inizia adottando una posizione seduta, con le ginocchia piegate e appoggiate al tappetino yoga. Ci si mette quindi in ginocchio e si appoggiano i gomiti sul tappetino. Si intrecciano le dita, per formare con le mani una coppa. Ciò è importante per fornire una base stabile di appoggio. Avambracci e polsi sono distesi. Si appoggia quindi la testa sul tappetino. La nuca si trova a contatto con le mani a coppa. Spingendosi sugli avambracci, si sollevano le spalle, si alzano le ginocchia e si distendono le gambe. Espirando, con le ginocchia flesse si alzano i piedi da terra. Si portano le ginocchia perpendicolari al suolo, mentre il resto del corpo risulta in verticale. Dopo 2 o 3 respiri si distendono le gambe allungandole. Il peso del corpo viene quindi sostenuto dalle braccia piegate, dalle mani a coppa e dalla testa. Si rimane in questa posizione per alcuni cicli respiratori. Per ritornare seduti sul tappetino si abbassano lentamente le gambe e si eseguono al contrario i vari movimenti.

È un’asana non indicata ai principianti. È altresì sconsigliata durante il ciclo mestruale, in gravidanza, in caso di disturbi alla schiena e in caso di pressione arteriosa alta o bassa.

Uttanasana

utanasanaIn sanscrito quest’asana indica la posizione di tensione. È indicata per stimolare l’ipofisi, quindi l’Ajna Chakra. Inoltre agisce sugli organi interni, quali milza, reni e fegato. Si esegue partendo da una posizione stabile, in piedi, come Tadasana. Si divaricano leggermente le gambe. Si piega il busto in avanti e si afferrano le caviglie con le mani: la mano sinistra afferra la caviglia sinistra e così la mano destra afferra la caviglia destra. Gambe e braccia sono ben tese. Si inspira e nell’espiro si piegano i gomiti e il busto, in modo da portare la testa fra le gambe. Si rimane in questa posizione per almeno cinque cicli respiratori.

Uttanasana è da evitare in caso di pressione arteriosa alta o bassa.

Matsyasana

Matsyasana cuoreLa posizione del pesce, oltre a favorire l’apertura del torace, stimola vari chakra, tra cui l’Ajna. Matsyasana si può eseguire con l’ausilio di supporti per la pratica nel caso si desideri rimanere più a lungo nella posizione. In questo caso si possono impiegare due mattonicini yoga di sughero o di schiuma espansa: il primo è utile per sostenere la parte alta della schiena, l’altro sostiene il capo. Per eseguirla si adotta una postura assisa. Ci si siede sul tappetino yoga e si piegano le ginocchia. Le piante dei piedi a terra. Lentamente ci si sdraia a terra. Se si usano i mattoncini yoga o la coperta ripiegata si appoggia su di essi/essa la parte alta del corpo. Zona dorsale, collo e testa con le mani dietro di voi e le dita rivolte in avanti. Le braccia sono distese lungo i fianchi, le mani sono appoggiate a terra e i palmi sono rivolti verso l’alto. Da questa postura si allungano le gambe, mentre il bacino e la zona lombare rimangono appoggiati sul tappetino yoga. In alternativa, si possono incrociare le gambe, come nell’immagine qui a lato. Si rimane in questa posizione per almeno 3-5 cicli respiratori.

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