Lo Yoga Jivamukti

Fondato da David Life e da Sharon Gannon, lo yoga Jivamukti non è molto popolare in Italia, eppure è uno dei nove stili di Hatha Yoga riconosciuti a livello internazionale. Il termine Jivamukti in sanscrito significa “stato di liberazione in questa vita”. Questo processo di liberazione avviene tramite il corpo, che si trasforma in uno strumento grazie al quale compiere un’evoluzione spirituale. Chi pratica questa forma di yoga si prefigge infatti di intraprendere un cammino di crescita olistica e di realizzazione personale.

Lo yoga Jivamukti integra elementi di Ashtanga e Vinyasa, cui unisce l’uso della musica e dei canti, il tutto associato alla respirazione profonda di consapevolezza. Si basa inoltre sugli antichi principi filosofici dello yoga classico, racchiusi negli Yoga Sutra di Patanjali, nell’Hatha Yoga Pradipika, nella Bhagavad Gita e nelle Upanishad. Rispetto ad altre forme di yoga , nello yoga Jivamukti è centrale la musica. Il Nada yoga ne è un elemento fondante; infatti, una sessione inizia e termina con un canto. Il suono e le vibrazioni vocali liberano le emozioni e creano gioia.

Sharon Gannon e David Life si sono ispirati agli insegnamenti di Swami Nirmalananda, di Sri K. Pattabhi Jois e di Shri Brahmananda Sarasvati. I principi che hanno mosso Sharon e David a sviluppare questo approccio sono legati dunque agli insegnamenti tradizionali dello yoga. La pratica è sempre associata a una filosofia in cui sono centrali: l’Ahimsa, la non violenza verso ogni essere, quindi anche verso gli animali (da qui la scelta vegetariana o vegana del praticante); la Bhakti, la devozione attraverso il canto; Dhyana, ovvero la meditazione; il Nada, il suono; e Shastra, lo studio degli antichi insegnamenti sullo yoga, compresa la recitazione dei mantra in sanscrito. Tra le sequenze più note vi è quella del “guerriero spirituale”.

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