La “via dei fiori” giapponese per meditare

In Giappone, disporre i fiori è considerata una vera e propria arte. Insieme alla via dell’incenso e alla via del tè, la cosiddetta “via dei fiori” rappresenta un’espressione estetica raffinata, che sconfina con la meditazione. In giapponese, si parla specificamente di ikebana, parola che significa infatti “l’arte della disposizione dei fiori”. Essa rappresenta non solo una forma puramente estetica, ma anche un modo per introdurre la natura negli spazi di casa.

La via dei fiori

In Giappone, si parla di “kado” per indicare la via dei fiori. L’origine di questa tradizione è molto antica ed è collegata alla pratica di portare doni presso i templi buddhisti. Risale all’epoca detta Heian (794-1185) e inizialmente erano solo i monaci che realizzavano composizioni floreali per onorare il Buddha. In seguito, quest’arte si è allargata alla classe aristocratica, per poi diffondersi in tutto il Giappone. Per impararla, esattamente come la meditazione, occorre seguire le indicazioni di un maestro. Nel Sol Levante esistono varie scuole dedicate proprio all’arte di disporre i fiori: se ne contano addirittura tremila.

L’Ikebana, o appunto Kado, si rivela un’usanza intrisa di simbolismi, anche spirituali.

Silenzio: per disporre i fiori creando equilibrio e armonia occorre essere molto concentrati, focalizzati sulla forma del gambo, del fiore, delle foglie e anche del vaso. Contemplando il fiore i pensieri si placano e la mente diventa più calma.

Presenza mentale: mentre si dispongono i fiori ci si focalizza sul qui e ora; è una pratica che invita a focalizzarsi sul presente.

Armonia: l’arte di disporre i fiori va oltre la dimensione estetica; non è tanto la bellezza finale che conta, ma l’armonia della composizione. Quindi anche rami apparentemente imperfetti rientrano nel concetto di estetica giapponese.

Apprezzare la natura: nell’arte di disporre i fiori è molto importante seguire le stagioni, poiché le composizioni vengono realizzate partendo proprio da ciò che offre la natura. Questo aspetto crea un profondo collegamento con la natura e coi suoi cicli. Grazie a ciò si mantiene una stretta connessione con le varie stagioni e con l’ambiente circostante.

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