Khajuraho Dance Festival, tra arte e spiritualità

Sino al 26 febbraio 2024, si tiene il Khajuraho Dance Festival, uno degli eventi più rappresentativi dell’India contemporanea. Giunto alla sua 50ᵃ edizione, il Festival è una vera e propria celebrazione del ricco patrimonio culturale del vasto subcontinente indiano. Le varie espressioni della danza indiana sono al centro di questa grande manifestazione, che attira ogni anno migliaia di appassionati di arte e cultura dell’India da tutto il mondo.

La location del festival è incredibilmente suggestiva, poiché si svolge nell’area a ovest del noto complesso di templi di Khajuraho. Nell’intricato spettacolo di magnifiche sculture grandi artisti diffondono le varie espressioni danzanti indiane. L’architettura dei templi e le evocative sculture in pietra rappresentano un luogo magico, capace di trasportare gli spettatori in una dimensione tra il sacro e profano.

È qui, nella parte occidentale di Khajuraho, che si trovano alcuni dei templi più famosi, come quello di Lakshmana, e poi di Matangeshwara, di Kandariya Mahadeva, di Chitragupta, di Parvati e Vishwanatha.

In questo sito l’arte incontra la spiritualità attraverso splendide sculture di dèi, dee, creature mitologiche.

Khajuraho fu la capitale religiosa dell’epoca in cui dominava la dinastia Chandela. Al suo apogeo si trovavano numerosi templi – più di 80 –,  costruiti tra il X e l’XI secolo.  In seguito, la regione fu interessata dall’arrivo di diverse dinastie musulmane, che distrussero numerosi monumenti indù. Khajuraho venne risparmiata, probabilmente grazie alla sua ubicazione più isolata e protetta rispetto che altri siti.

Il luogo è così isolato che solo nel 1840 venne “scoperto”. Secondo le fonti storiche ufficiali, fu l’inglese T.S. Burt a portarlo a conoscenza del mondo, ma ci vollero più di dieci anni per riportarlo completamente alla luce, talmente la vegetazione lo aveva ricoperto.

Della grande epopea della dinastia Chandela rimangono solo poco più di 20 templi. Tra i più famosi, quello di Kandariya Mahadeva, dedicato a Shiva, come dimostra la presenza di un lingam. I vari templi sono espressioni artistico-devozionali verso le divinità indù.

Le sculture e l’architettura di Khajuraho rivelano la potenza dell’energia sessuale, che occorre però trascendere per raggiungere il risveglio spirituale. La corrente tantrica vede nelle rappresentazioni erotiche l’unione tra il maschile e il femminile.

È in questo sito, classificato patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco, che la danza indiana incontra la dimensione sacra, grazie al Khajuraho Dance Festival.


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