Jnana Yoga, lo yoga della conoscenza

Il sentiero dello yoga è caratterizzato da diverse scuole e stili, ma sono solo cinque i suoi rami fondamentali, tra i quali vi è lo yoga della conoscenza, chiamato Jnana Yoga. Insieme al Karma Yoga (sentiero dell’azione), al Bhakti Yoga (sentiero dell’amore e della devozione), all’Hatha Yoga (sentiero della forza vitale e mentale) e al Raja Yoga (sentiero dell’introspezione), quello del Jnana Yoga è il sentiero della conoscenza e della consapevolezza. Jnana significa anche “saggezza” o “discernimento”. Esso rappresenta una delle vie tradizionali dello yoga: percorrerlo significa raggiungere la realizzazione spirituale più alta, la liberazione dal samsara. Questa forma di Yoga viene descritta nei testi importanti della tradizioni yogica, come la Bhagavad Gita, i Veda, le Upanishad.

Acquisire la saggezza suprema

Quando si parla di conoscenza non ci si riferisce tanto a una conoscenza razionale, mentale, piuttosto il concetto indica una forma suprema di consapevolezza raggiungibile tramite il discernimento e la meditazione. Attraverso una profonda riflessione sul senso del sé – ponendosi domande specifiche, come “Chi sono io?” – e attraverso la pratica meditativa si può raggiungere il fine ultimo dello yoga della conoscenza, ovvero: la riunificazione del sé con il Tutto.

Brahman e Atman

Chi desidera seguire la via dello Jnana Yoga ha bisogno di comprendere lo spirito universale, chiamato Brahman. Tramite l’Atman, l’anima individuale, può unirsi al Tutto. Con questo processo di unificazione si trascende la dualità dell’esistenza. Ciò significa superare quella forma di “ignoranza”, cioè “non conoscenza” che spinge gli individui a sentirsi separati dal Tutto. Perseguendo la via dello yoga della conoscenza la distinzione tra soggetto e oggetto si annulla.

Le sei virtù

Percorrere lo yoga della conoscenza presuppone lo sviluppo di sei virtù:

  • Dama: la conoscenza del Sé;
  • Sama: la tranquillità mentale;
  • Titiksha: la fermezza, la stabilità;
  • Shraddha: la fede;
  • Samadhana: la concentrazione;
  • Uparati: accettare le difficoltà della vita.

Queste sei virtù fanno parte degli “strumenti” con cui accedere alla suprema saggezza. Per raggiungerla occorre nutrire: un senso di discernimento; il non attaccamento e l’aspirazione alla liberazione.

Per approfondire ulteriormente si consiglia la lettura dei libri di:

Ramana Maharishi (1879-1950), mistico indiano, maestro dell’Advaita Vedānta.
Tra i vari testi segnaliamo “Opere”, Astrolabio Ubaldini Edizioni.

Swami Vivekananda (1863-1902), discepolo di Sri Ramakrsna Paramahamsa, nonché tra i primi maestri a creare un ponte filosofico tra l’Oriente e l’Occidente.
Tra i vari testi segnaliamo “Jnana Yoga, lo yoga della conoscenza”, Astrolabio Ubaldini Edizioni.

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