Il potere vibrazionale dei Mantra – Intervista a Capitanata

Rino Capitanata è tra i più noti compositori italiani di sonorità che conducono a un profondo stato di rilassamento e di benessere. Polistrumentista (tastiere, organo, percussioni) da ormai decenni crea musica per spa, centri wellness, e al contempo porta avanti progetti di musicoterapia. Numerose sono poi le sue composizioni che si ispirano all’Oriente, al buddhismo, alle campane tibetane e ai mantra. Per lui la musica comunica con codici che vanno oltre la mente, e che entrano nelle profondità del proprio mondo interiore.

La musica è universale perché emoziona, perché trasforma l’essere e produce un benessere psicofisico. Secondo la sua visione, la musica è in grado di influenzare le vibrazioni energetiche che ogni essere ha in sé. Se dunque usata in maniera sensibile e consapevole, può modificare gli stati d’animo dell’ascoltatore. Si inseriscono in questa prospettiva alcuni lavori da lui firmati sviluppati considerando le potenzialità del pensiero positivo e dei mantra. Proprio su questo aspetto lo abbiamo intervistato.

Hai realizzato diverse musiche ispirate e basate sui mantra. Quale potere vibrazionale hanno questi suoni sacri?

«I mantra sono la più elevata espressione del pensiero umano e sono sempre positivi, producono effetti terapeutici anche se chi li pronuncia o li ascolta non conosce bene il loro vero significato. Oggi la fisica quantistica spiega che l’universo non è costituito solo di materia ma di energia, la materia è l’aspetto dell’energia più percepibile dai sensi. Un nuovo ramo della scienza medica, l’epigenetica, sostiene che il nostro DNA funziona come un’antenna che emette e riceve frequenze. I circa 1000 miliardi di cellule del nostro corpo non solo comunicano fra di esse, ma allo stesso tempo scambiano continuamente informazioni con il mondo esterno. I mantra agiscono sulla struttura intima delle cellule. Questa nuova spiegazione dell’epigenetica ci stimola a vivere la nostra vita con un nuovo senso di libertà e consapevolezza. Siamo noi stessi ad avere in mano il destino della nostra salute.

Il biologo cellulare americano Bruce Lipton, scienziato dell’epigenetica, insegna quello che i Veda hanno sempre sostenuto: possiamo modificare volontariamente i geni. Un gene è un’informazione attraverso cui l’organismo umano costruisce una proteina. Il nostro stato mentale e i condizionamenti dell’ambiente esterno (cibo, clima, inquinamento acustico e atmosferico, ecc) possono creare e modificare fino a 30mila proteine diverse.

La meditazione accompagnata tra un mantra e l’altro da vibrazioni sonore è molto potente e da migliaia di anni in India viene raccomandata come pratica essenziale e completa. Mantra letteralmente vuol dire “liberazione della mente”. Studi recenti, fatti in Università indiane e americane, hanno constatato che i mantra in sanscrito risvegliano i centri dormienti del cervello ed hanno profondi effetti positivi, sia psicologici che fisiologici».

Perché si parla di potere terapeutico dei mantra?

«Secondo le antiche scritture vediche il sanscrito è la lingua parlata dai deva, gli esseri di luce che vivono nelle dimensioni superiori dell’universo. Il sanscrito è anche la lingua base dei Veda, che sono i più antichi testi religiosi dell’India e del mondo.

I Veda furono, per millenni, tramandati solo oralmente, la loro stesura per iscritto risale a più di 5000 anni fa e contiene l’uso spirituale dei mantra, vibrazioni sonore che agiscono positivamente sulla mente e sui Chakra.

La scienza ayurvedica tradizionale considera i mantra veri e propri strumenti di guarigione insieme alla nutrizione e all’utilizzo di erbe.

In Ayurveda vengono usati per correggere gli squilibri energetici presenti nel campo mentale. Sono anche utili per equilibrare i tre dosha Vata, Pitta e Kapha, per eliminare le impurità dei canali sottili (nadi), essendo in grado di favorire il pensiero creativo e il raccoglimento. La disciplina dello Yoga, invece, li considera fondamentali nelle pratiche di concentrazione (dharana) e di meditazione (dhyana).

Vi sono alcuni mantra, detti bija mantra, costituiti da sillabe dette seme. Si tratta di suoni primordiali che sono alla base di ogni percorso sonoro diversificato poi nelle diverse lingue. Si tratta di parole semplici, ma sono il riflesso dell’energia primordiale che è senza fine. Om è il mantra più importante e rappresenta la Parola divina, il Verbo. È indicato per dare energia e riesce ad attivare ogni cosa e processo. Non è un caso che i mantra più lunghi inizino e finiscano per Om. Om è il suono del prana che risveglia la forza vitale necessaria per la guarigione. Questo suono ci permette di accettare la nostra identità e di aprire le potenzialità della coscienza. Per i terapeuti è importante avere la consapevolezza che il mantra Om è in grado di creare uno spazio curativo in cui operare al meglio.

La ripetizione di queste vibrazioni positive è “meditazione”, perché non si tratta di un gesto meccanico che riguarda solo la bocca ma richiede attenzione e grazia, è una pratica spirituale completa. La meditazione accompagnata da vibrazioni sonore è molto potente e da migliaia di anni, in India, viene raccomandata come pratica essenziale dello Yoga. Yoga letteralmente vuol dire “unione”, unione tra corpo mente e spirito; oggi Yoga andrebbe tradotto con la parola olistico. Con i mantra, i pensieri positivi, la respirazione consapevole e una corretta alimentazione vegetariana possiamo migliorare la nostra salute fisica e mentale».

Mantra OM e campane tibetane. Quale è il legame o la forza che promana da essi?

«Secondo i Veda l’universo visibile si manifesta attraverso il Suono, esiste e si mantiene tramite il Suono e poi si dissolve per riaggregarsi sempre attraverso il potere del Suono.

Secondo lo Shiva Sutra questo mondo è prigione e sofferenza per chi non conosce il potere misterioso dei suoni; diventa invece gioia e forza per chi conosce e pratica la scienza del suono. Il mantra Om è il mantra per eccellenza, il suono eterno e primordiale. La O rappresenta l’energia che sale dal primo Chakra (elemento Terra) al quinto Chakra (Spazio infinito). La M rappresenta la vibrazione serena ed autoguarente della mente.

Il suono Om esprime il tutto, l’ovunque. OM è chiamato Pranava, è il mantra che dà origine a tutti i mantra. Quasi tutti i mantra vedici iniziano con la sillaba sacra OM pronunciato anche con il suono AUM. In latino, tutto si dice OM-nis dove nis è il suffisso di OM, il suffisso è un elemento linguistico che si mette alla fine di una radice per formare una parola. Il latino viene dal Sanscrito ed usa la radice OM come espressione del tutto.

L’ascolto dei mantra insieme all’ascolto delle campane tibetane genera emozioni che danno risposte chimiche positive al nostro DNA ed alle nostre cellule. Le campane tibetane sono strumenti di guarigione, poiché sono forgiate con una lega di sette metalli corrispondenti ai sette pianeti: oro-Sole, argento-Luna, ferro-Marte, mercurio-Mercurio, stagno-Giove, rame-Venere, piombo-Saturno.

L’importanza dei sette metalli in rapporto ai sette chakra è dovuta al fatto che ogni chakra corrisponderebbe ad un pianeta e, quindi, ad un metallo: si crea così una concordanza di fase tra le campane e i chakra».

Come consigli di ascoltare i mantra e le musiche?

«Per usufruire tutti benefici di questi suoni consiglio l’ascolto in un luogo sereno dove è possibile lasciarsi andare… Grazie all’ascolto di questi Mantra, Campane Tibetane e musiche ispirate è possibile ristabilire le giuste frequenze nel nostro Essere. Il corpo abbandona le tensioni muscolari, facendo fluire l’energia che ristagna nella muscolatura contratta, liberando eventuali blocchi energetici. La mente si distende, producendo onde alfa e theta, e lo spirito, grazie al rilassamento di mente e corpo, può attingere alla conoscenza silenziosa insita in ognuno di noi».

Per approfondire:
www.capitanart.it

Lascia il tuo commento

Per favore inserisci il tuo nome.
Per favore inserisci commento.