Ecologia profonda e visione del mondo

Riscoprire l’anima della natura coincide con il fare ecologia profonda e con l’impegno a salvaguardare la vita sul pianeta”, afferma Selene Calloni Williams. Oggi più che mai è importante parlare di ecologia e ancor di più di ecologia profonda. L’ecologia profonda ha a che vedere col “fare anima”, perché significa andare oltre la visione duale del bene e del male per vedere il bello nella natura. Dostoevskij diceva “La bellezza salverà il mondo”. In effetti, se guardiamo la bellezza della e nella natura non possiamo non rispettarla e tutelarla. Negli ultimi due secoli c’è stato uno sfruttamento intensivo delle risorse del pianeta e ormai da vari decenni si vedono le conseguenze. Sta però emergendo una coscienza ecologica, ma non basta. Occorre cambiare sia il paradigma socioeconomico dominante, sia il nostro senso dell’Io.

Andare oltre una prospettiva di dominio

La crisi ecologica e le altre crisi nascono da un eccesso della volontà di potere. Quando il senso dell’Io risulta dominante, si crea una spaccatura nella società e nel mondo e ci si allontana dalla natura. “L’uscita dallo “stato di natura”, la creazione del senso del materialismo e dell’oggettività delle cose – che dà l’idea che la natura possa essere misurabile, prevedibile, in una parola governabile – è conseguente al fatto che l’uomo vuole il potere”, spiega Selene Calloni Williams.

Armonia tra Yin e Yang

Per fare ecologia profonda occorre recuperare l’armonia tra l’energia Yin e l’energia Yang. Negli ultimi secoli ha preso sempre più il sopravvento la forza Yang, maschile, patricentrica. Questo predominio ha creato profondi squilibri: culturali, sociali, politici, religiosi. Inoltre, ha provocato enormi disastri all’ambiente.

“Nelle culture dominate dalla simbologia patricentrica – come la nostra – il sacro è cancellato dal bisogno di controllo, di analisi, di gestione. La perdita del sacro è lo smarrimento della comunione con la natura. L’individuo della nostra cultura è eco-incompatibile. Per lui la natura è una risorsa da sfruttare. E quand’anche egli si sforzi di fare ecologia, per lui ecologia significa sistematizzare e organizzare lo sfruttamento del pianeta in modo tale da poter continuare a sfruttarlo. L’ecologia, in un paradigma patricentrico del reale, è sempre antropocentrica; mette la sopravvivenza dell’uomo e i suoi bisogni al centro”, si legge nel libro “Mantra Madre”. Da ciò si evince come il controllo e il dominio sulla natura abbiano accelerato l’inquinamento del pianeta, provocando il conseguente riscaldamento globale. Solo riportando armonia tra il maschile e il femminile, tra la forza Yin e la forza Yang si potrà attivare un cambiamento. Solo riscoprendo il sacro e il bello nella natura si potrà vivere in armonia con essa.

(a cura di) Silvia C. Turrin

Per approfondire, si veda l’articolo di Selene Calloni Williams sull’Ecologia Profonda, pubblicato nel numero 4 di Yoga Quotidiano.

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