Placare l’ansia è uno dei benefici derivanti dalla pratica meditativa. Quando ci si trova immersi nel silenzio si recupera uno stato di calma e si possono così affrontare con maggior consapevolezza gli stati ansiosi. Attraverso la presenza mentale e la respirazione profonda si comprende come l’ansia sia una condizione passeggera. Essa non corrisponde alla nostra vera essenza. Affermare “Io percepisco ansia” significa comprendere la natura transitoria di questa emozione. Essendo passeggera, ci si rende conto come sia possibile ritrovare una propria centratura.
Focalizzarsi sulle sensazioni fisiche
Una tecnica meditativa efficace per gestire l’ansia, utilizzata anche nei percorsi di Mindfulness, è il body scan, ovvero la scansione del corpo. Per eseguirla si adotta la posizione del cadavere, Savasana. Dopo una serie di respiri profondi e consapevoli, si porta l’attenzione al proprio corpo, partendo dai piedi, per poi salire lungo le gambe, il bacino, sino al capo.
Prima fase
Il processo di consapevolezza si attiva domandandosi:
- Dove percepisco calore?
- Dove percepisco freddo?
- Avverto tensioni?
- Se sì, in quale zona o in quali zone del corpo?
- In quale parte del corpo percepisco maggiormente l’ansia?
Portando l’attenzione alle sensazioni corporee, si attiva un processo di rilassamento, che aiuta a sciogliere l’ansia grazie alla stimolazione del sistema nervoso parasimpatico.
Seconda fase
Per intensificare il processo di rilassamento, in una seconda fase si pone l’attenzione al proprio respiro. Per facilitare la connessione mente-corpo, si portano le mani ai lati dell’ombelico e si percepiscono i movimenti dell’addome che si alza nell’inspiro e si abbassa con l’espiro. Grazie al body scan, prima, e alla meditazione sul respiro, poi, la mente si acquieta e progressivamente lo stato ansioso si attenua. Attraverso la consapevolezza del corpo si modificano le percezioni mentali, che a loro volta mutano le percezioni emotive. Più si entra nella propria dimensione interiore, più si ritrovano calma e armonia.