Anusara yoga, unità fra mente, corpo e cuore

Lo yoga Anusara è tra i dieci metodi yogici più praticati in Italia. Anche nel recente Festival Yoga Napoli 2018, organizzato il 6 e il 7 ottobre 2018 nella città partenopea, venivano proposti incontri incentrati su questo particolare stile. Tanti praticanti si avvicinano a questo approccio creato nel 1997 dallo statunitense John Friend, poiché gli asana vengono praticati cercando di far emergere le qualità positive insite in ogni persona.

Il suo ideatore, basandosi sugli insegnamenti dello Shivaismo del Kashmir, ha infatti sviluppato asana e sequenze con l’obiettivo di connettere le posture con l’energia universale. Essendo questa energia permeata da pura grazia, i movimenti ad essa ispirati ne esprimono le qualità. Non a caso, Anusara significa “fluire con la Grazia”. Questo stile yogico si fonda quindi sul linguaggio del cuore, stimolando quell’unità tra mente, corpo e spirito. Come affermano gli insegnanti di Anusara yoga l’aspetto teorico-spirituale è all’interno della pratica stessa. Non vi è separazione, ma continuità.

Quando si praticano gli asana sentendo proprio la forza del cuore, allora si percepisce una profonda armonia interiore. La consapevolezza si affina. Una delle caratteristiche di questo approccio è data dai suoi principi ispiratori, che si possono racchiudere nelle cosiddette “tre A”, ovvero attitudine, allineamento, azione. Ogni asana, ogni sequenza, ogni incontro di Anusara yoga si basa su queste “tre A”. I movimenti del corpo esprimono quindi elementi spirituali, che nascono all’interno del praticante in quanto connesso con le energie benefiche del macrocosmo.

Gli asana vengono quindi compiuti seguendo i cinque Principi Universali individuati da John Friend, sintetizzabili con: aprirsi alla Grazia; l’attivazione dell’energia muscolare; la pratica della spirale di espansione o spirale interna; la pratica della spirale di contrazione o spirale esterna; espansione tramite l’energia organica. Chi pratica l’Anusara yoga accrescere la propria consapevolezza psicofisica, per effetto della stretta connessione tra corpo, mente e spirito.

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