Gli stati di affaticamento psicofisico si manifestano per vari fattori. La mancanza di riposo, un’alimentazione errata, un sovraccarico di lavoro possono provocare stanchezza. Per riequilibrare le energia, oltre a privilegiare cibi sani (in particolare frutta, verdura, cereali) e a recuperare il sonno perduto, la fitoterapia ci può venire in aiuto. Una delle piante adatte per contrastare la fatica è l’acerola (Malpighia glabra L.). Originaria delle regioni tropicali dell’America Latina, l’acerola produce frutti rossi ricchi di antiossidanti e di sali minerali (tra cui magnesio e potassio). È una pianta nota per il suo un alto contenuto di vitamina C, consigliata sia per contrastare i radicali liberi, sia per rafforzare le difese dell’organismo.
Per stimolare l’energia è indicata anche la rodiola (Rhodiola rosea L.), molto utilizzata in Siberia e in Scandinavia in caso di stanchezza fisica e mentale. Recenti studi, avviati nel 2009, hanno messo in evidenza come la rodiola agisca positivamente sul sistema nervoso. Le persone coinvolte nella ricerca (pubblicata poi sulla rivista Planta Med) hanno assunto due volte al giorno, per quattro settimane, l’estratto di rodiola. Dai dati raccolti è emerso che il loro livello di concentrazione era aumentato; di contro, era diminuito il livello di cortisolo, l’ormone dello stress.
Un’altra pianta ampiamente riconosciuta per il suo effetto tonico è il ginseng asiatico (Panax Ginseng), in quanto stimola il sistema immunitario. Non a caso, nella medicina tradizionale cinese il ginseng è ritenuto fonte di energia vitale, quindi adatto per stimolare il Qi, ovvero l’energia interiore. L’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) ne ha confermato i benefici. Il ginseng stimola le funzioni cognitive e apporta energia all’organismo in caso di fatica fisica e di problemi di concentrazione. Il suo uso è però sconsigliato se si è soggetti a diabete e qualora si assumano farmaci, poiché potrebbe alterarne gli effetti.