Quando lo yoga incontra il running

Si chiama “Running Yoga” e, come suggerisce il nome, è un approccio che unisce due discipline tra loro differenti. Non si tratta di un nuovo stile yogico, bensì di un metodo alternativo che potenzia gli effetti psicofisici della corsa a piedi. Le due discipline diventano complementari. Prima di tutto, lo yoga permette di essere maggiormente consapevoli del proprio respiro, che è un aspetto fondamentale per chi corre. Gli esercizi di Pranayama aiutano a controllare meglio il flusso dell’inspiro e dell’espiro, aumentando la resistenza fisica. Grazie alla respirazione yogica si impara a distribuire meglio l’energia e ad avere una capacità respiratoria più ampia e regolare; inoltre, si può orientare il respiro là dove si avvertono tensioni.

Oltre a ciò, i runner imparano ad ascoltare i segnali che giungono dal corpo: se ci sono blocchi o se c’è rigidità nelle articolazioni. Eseguire regolarmente le posture dello yoga aumenta la capacità di interpretare i segnali del corpo. In questo modo è possibile percepire i limiti fisici, evitando di oltrepassarli senza avere la giusta preparazione. Le tecniche di Pranayama e gli asana permettono di comprendere dove può arrivare il nostro corpo, evitando traumi articolari o problemi muscolari. Unire la pratica yogica e la corsa a piedi ha un altro vantaggio: quello di aumentare la resistenza fisica. Gli asana rafforzano la flessibilità del corpo, rendono tonici i muscoli e, al contempo, migliorano l’equilibrio psicofisico e i livelli di concentrazione.

Questi benefici che lo yoga apporta, aiutano il runner a sfruttare al meglio la propria energia. In termini pratici, lo Yoga Running si sviluppa in varie fasi. Prima della corsa, si eseguono specifiche asana (come Bujangasana e Janu Sirsasana) per scaldare le articolazioni, poi si effettuano esercizi di pranayama per aumentare l’attenzione cosciente. Dopo circa 30 minuti si è pronti per la corsa. Al termine si ritorna al punto di partenza praticando asana ed tecniche respiratorie capaci di rilassare il corpo e la mente, mantenendo comunque l’energia vitale scaturita dalla corsa a piedi.

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