Satsang, l’arte di ascoltare gli altri e se stessi

La parola satsang in sanscrito significa “in compagnia della verità”. È anche traducibile con l’espressione “in compagnia di saggi o di maestri”. Esso rappresenta uno dei pilastri, talvolta sottovalutato o dimenticato, del cammino meditativo. Satsang presuppone non soltanto meditare in un gruppo supportati dalla guida di un Maestro, ma vuol dire anche ascoltare in presenza mentale le parole del Maestro. È un momento molto importante per la pratica, in quanto vengono condivise le esperienze interiori tra insegnante e meditanti. Nella tradizione dello yoga indiano, l’insegnamento orale rappresenta uno dei fondamenti della Via, in quanto i novizi possono essere guidati verso il Risveglio grazie alle parole e al sostegno del Maestro.

Il Satsang si rivela importante non soltanto da un punto di vista yogico, ma anche relazionale e psicologico. Praticandolo si impara l’arte di ascoltare. Un’arte di cui aveva già ampiamente trattato a suo tempo Erich Fromm. Anche i moderni esperti di comunicazione e i terapeuti che lavorano nel campo dello sviluppo personale sottolineano l’importanza dell’ascolto. Imparare ad ascoltare permette di comprendere e gestire i conflitti, e in molti casi, aiuta a prendere le decisioni migliori per se stessi o per gli altri.

Quindi il Satsang favorisce non soltanto una conoscenza più profonda dei segreti dell’attenzione cosciente, e dei principi e delle tecniche della pratica meditativa, ma consente altresì di potenziare i rapporti interpersonali, rendendoli più sani e costruttivi.

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