Nel momento in cui si prende coscienza della respirazione, si diventa consapevoli del proprio mondo interiore. L’atto del respiro, semplice e spontaneo, produce numerosi effetti nell’organismo. Per esempio, stimola il sistema nervoso parasimpatico, invia ormoni del benessere attraverso il corpo e contribuisce a sviluppare una condizione di serenità. Il modo in cui respiriamo si può definire come un perfetto riflesso della nostra condizione psicofisica ed emozionale. Se siamo agitati, anche la nostra respirazione lo rifletterà e probabilmente sarà più veloce e pesante.
Stati d’animo quali angoscia, paura, stress alterano il nostro respiro. Esso diviene corto, talvolta soffocato. Ciò si riflette anche a livello cerebrale, provocando una diminuzione della nostra capacità di attenzione. Ecco perché le tecniche di pranayama ci aiutano a stare meglio. Gli esercizi di respirazione riportano la nostra attenzione alla dimensione interiore e ciò permette di placare i pensieri disturbanti. Imparare a respirare meglio, in modo profondo, ha effetti anche sulla funzione cardiaca, regolandola. Inoltre aiuta ad abbassare la tensione arteriosa. La respirazione consapevole agisce poi sulle difese immunitarie rafforzandole e permette di eliminare le tossine dal corpo e dalla mente.
Un semplice esercizio incentrato sulla respirazione di consapevolezza contribuisce a ricreare un’armonia psicofisica. Per praticarlo ci si sdraia a terra, sul tappetino yoga. Se si ha freddo ci si può coprire con una coperta o un telo. Si chiudono gli occhi, si portano le mani sull’addome. Si inala l’aria dal naso in cinque tempi e si esala dalla bocca in sette tempi. Si compie questa respirazione per tre volte. Dopo di che si portano le mani sulla gabbia toracica e si ripete l’esercizio sentendo i movimenti del torace che si apre a ogni inalazione. Respirare in presenza mentale aiuta a comprendere le emozioni che si provano e, se necessario, a trasformarle attraverso esercizi mirati di pranayama, utili ad alleviare le tensioni.