Il ravensara è una pianta sempreverde che si trova nelle foreste tropicali del Madagascar e delle isole Comore. Da questo albero si estrae un olio essenziale usato in particolare in aromaterapia per le sue proprietà antivirali, antibatteriche, toniche ed espettoranti. Viene impiegato soprattutto per contrastare il raffreddore appena compaiono i primi sintomi. Quando si manifesta il pizzicore alle narici è opportuno liberare il naso con aerosol. Ne bastano due o tre gocce per le inalazioni.
Se il profumo appare troppo pungente meglio creare una miscela a base di olio essenziale di ravensara (2 o 3 gocce) con altri oli dalle virtù antisettiche, come l’olio essenziale di eucalipto, o di pino, o di limone. L’olio essenziale di ravensara agisce contro l’influenza e le affezioni delle vie respiratorie. Non a caso, il suo nome nella lingua Malgascia significa “foglia benefica”. La sua azione antinfettiva e antivirale viene potenziata miscelandolo con l’olio essenziale di menta. A questa miscela – ravensara e menta – si aggiunge un cucchiaio di olio vegetale (a scelta tra quello di mandorle dolci o di sesamo, o di altro tipo); questo composto lo si friziona sulle spalle e sul torace due volte al giorno. Questo massaggio è indicato in caso di riniti.
Durante il periodo invernale, l’olio di ravensara lo si può assumere anche per via orale. È importante però scegliere e verificare che si tratti di olio essenziale a uso alimentare o a uso interno (acquistabile in molte farmacie). In questo caso, ne bastano due gocce aggiunte a un cucchiaio di miele, o a una zolletta di zucchero di canna. L’olio essenziale di ravensara è utilizzato anche per armonizzare il sistema nervoso. Diffondere il suo profumo nell’aria tramite il diffusore di essenze permette di contrastare la stanchezza mentale