La memoria, se non viene stimolata, si indebolisce. Quando si compiono gli stessi gesti e certe azioni diventano una routine la mente è già preparata ai vari compiti e non viene spronata ad attivarsi per effettuare altre mansioni o a pensare in un modo differente. La memoria si indebolisce anche quando non si riesce a riposare bene e si ha problemi di insonnia. Le difficoltà e i problemi possono creare altre turbolenze, che impediscono alla mente di essere lucida. In presenza di situazioni gravi e preoccupanti perché continuative è doveroso consultare il medico. Se invece l’indebolimento delle capacità mnemoniche è dovuto a un periodo di stanchezza si può ricorrere a rimedi naturali per stimolare le funzioni del cervello.
Un aiuto dalla fitoterapia
Una delle piante utilizzate sin dall’antichità per migliorare la memoria è il gingko biloba. Le foglie di questo albero originario della Cina producono un effetto vasodilatatore e agiscono quindi sulla microcircolazione sanguigna a livello cerebrale. Anche la medicina ayurvedica ne fa ampio uso. Le foglie del gingko sono ricche di sostanze benefiche per il cervello, come i terpeni e i ginkgolidi A, B e C. Le proprietà benefiche del ginkgo sono state riconosciute da importanti enti internazionali, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e la European Scientific Cooperative on Phytotherapy (ESCOP).
In particolare viene consigliato nel trattamento di quelle forme di demenza di origine vascolare o degenerativa, come la malattia di Alzheimer. Le foglie del ginkgo hanno poi proprietà antiossidanti, utili per contrastare i radicali liberi. Lo si può assumere facilmente sotto forma di infuso, utilizzando le foglie essiccate. È anche disponibile la tintura madre di ginkgo, preparata partendo dalla foglia fresca. In ogni caso, prima di assumerlo è bene sempre consultare un esperto in fitoterapia. Un’altra pianta benefica per la memoria è la centella asiatica, ricca di flavonoidi. Il suo utilizzo è diffuso in India e in Cina, proprio per favorire le capacità intellettive. Bisogna però ricordare che i primi effetti di un trattamento fitoterapico emergono dopo un certo periodo, che va da uno a tre mesi.
Magnesio e oli essenziali
Se la memoria è indebolita a causa di un periodo di stanchezza si può ricorrere all’uso del magnesio, importante minerale che aiuta proprio a sviluppare energia psicofisica per contrastare la fatica. In media, al giorno, occorrerebbe assumere circa 400 mg di magnesio: la quantità dipende dal peso corporeo. Alimenti ricchi di magnesio sono le lenticchie, i cereali integrali, le mandorle, i semi di girasole, i semi di lino e quelli di chia; ne è ricco anche il cioccolato nero fondente.
Per stimolare la memoria risultano indicati anche alcuni oli essenziali, come quello di cipresso e quello di rosmarino. È sufficiente inalare il profumo di una delle due essenze per stimolare il sistema limbico, ovvero quella zona del cervello che controlla la funzione della memoria. Oltre a ciò, è sempre benefico seguire regolarmente un programma di yoga e di meditazione, a cui aggiungere vari momenti di lettura, anche ad alta voce.