Leggere ad alta voce è una delle migliori tecniche per conservare a lungo diverse informazioni. È ciò che è emerso da una ricerca avviata presso l’Università di Waterloo nell’Ontario (Canada), poi pubblicata dalla rivista Memory. Lo studio ha coinvolto 95 persone. Ai partecipanti è stato chiesto di immagazzinare un certo numero di informazioni scritte, adottando quattro metodi tra loro diversi. Il primo metodo consisteva nel leggere un testo mentalmente. Con il secondo dovevano semplicemente ascoltare, poiché le informazioni venivano lette da un’altra persona. Anche con il terzo metodo dovevano affidarsi al solo ascolto, questa volta però della propria voce registrata, che rileggeva il testo.

Infine, il quarto metodo consisteva nel coinvolgere le persone direttamente nella lettura del testo. Dalle analisi è emerso chiaramente un dato. Come affermato da Colin MacLeod, co-autore dello studio: “Leggere ad alta voce è la strategia più efficace per facilitare la memorizzazione. Lo studio conferma come l’apprendimento e la memoria siano favoriti da un comportamento attivo”. In pratica, quando una parola o un concetto è associato a un’azione attiva, come leggere ad alta voce, la parola o il concetto diventano più distintivi e precisi. La voce attiva a sua volta l’area cerebrale preposta alla memoria a lungo termine. La memoria viene attivata in modo più stabile.

Ciò confermerebbe un altro studio portato avanti da ricercatori statunitensi. In quel caso, i partecipanti erano studenti. Il loro compito era ripetere a voce e condividere con un’altra persone determinate informazioni. Anche in questo caso, è emerso come la ripetizione vocale sia un altro metodo valido per stimolare la memoria a lungo termine. In base a questi studi, i ricercatori invitano gli studenti a leggere ad alta voce. Invitano altresì gli anziani a redigere le parole crociate o altri passatempi simili utilizzando la propria voce. In questo modo stimolano ancor di più quelle zone cerebrali preposte alla memoria.