Il rito dei 5 tibetani è una delle sequenze di yoga più efficaci e adatte a tutti per aumentare l’energia vitale. Di recente, è uscito nelle sale il film “Lucky” del regista John Carroll Lynch. Protagonista della storia è un uomo vicino ai 90 anni, di nome Lucky, interpretato da Harry Dean Stanton. Malgrado alcune scelte di vita non salutari (fuma un pacchetto di sigarette al giorno) questo ultraottuagenario è lucido e in forma. All’inizio di ogni giornata, Lucky esegue alcuni esercizi yoga. Si tratta del rito dei 5 Tibetani.
Non stupisce il fatto di trovare questa sequenza yogica in una sceneggiatura dove tutto ruota attorno a un anziano così longevo, nonostante le numerose traversie da lui vissute. Infatti, le posture connesse a questi riti rappresentano una pratica fisica e respiratoria molto potente. Se praticati regolarmente regolarizzano tutti i centri energetici psicofisici (chakra) e stimolano i Meridiani. Chakra e Meridiani corrispondono sul piano anatomico ai nostri principali organi vitali e alle ghiandole del sistema endocrino.
I 5 tibetani permettono di conservare un corpo flessuoso e forte. La sequenza lavora sulla colonna vertebrale e più in generale sul sistema muscolo-scheletrico. Migliorano le funzioni dell’apparato respiratorio e ciò agisce positivamente anche sulla mente, acuendo i livelli di attenzione. Per questi motivi, i maestri di yoga li definiscono “rituali di lunga vita”. Il momento migliore per praticarli è al mattino presto, proprio come fa il protagonista del film Lucky.
La sequenze bisognerebbe ripeterla almeno tre volte. Dopo alcune settimane, la ripetizione dei movimenti dovrebbe aumentare a cinque, sette, nove e più ripetizioni, a seconda del tempo a disposizione e a seconda del proprio stato psicofisico. Ogni rito risveglia uno o più centri energetici del corpo e permette di stimolare i livelli di concentrazione. Per approfondire, ci sono numerosi libri e dvd che trattano l’argomento. Tuttavia, per conoscere e praticare la sequenza dei 5 tibetani è bene affidarsi a un maestro esperto.