Il cortisolo è un ormone associato a una condizione di stress. Spesso viene demonizzato proprio perché collegato a uno stato di profonda tensione psicofisica. In realtà, in determinate situazioni questo ormone è un importante segnale, che allerta il corpo a generare una certa reazione. La risposta può essere differente: si può affrontare la situazione, oppure si fugge da essa, oppure ancora ci si blocca. Il problema nasce quando i livelli di cortisolo sono alti in modo cronico. Ciò può provocare disturbi fisici, psichici ed energetici. L’aumento del cortisolo può derivare da un’errata percezione delle varie situazioni. Se la mente considera una certa circostanza come un pericolo, è facile che il livello di stress aumenti. Se ciò si protrae nel tempo, la condizione di stress permanente crea gravi problemi psicofisici. La buona notizia è che possiamo addestrare la mente a raggiungere un equilibrio e a sviluppare una più corretta percezione delle situazioni. Questo “addestramento” si effettua per il tramite della meditazione.
Uscire dalla gabbia dell’io
Numerosi studi – come quelli condotti dal neuroscienziato Clifford Saron e quelli dal biologo Jon Kabat-Zinn, (solo per citare due esempi) – hanno dimostrato l’effetto positivo della meditazione sui livelli di stress. La pratica meditativa regolare e vissuta in piena consapevolezza si è rivelata efficace nel ridurre stress e problemi ad esso connessi, come l’ansia, il panico e l’agitazione. Secondo il neuroscienziato Clifford Saron la meditazione “è in grado di rafforzare la capacità di affrontare le sfide […] A un certo punto, impariamo a non prendere tutto troppo sul serio, perché ci identifichiamo un po’ meno con quell’io che pensiamo sia noi”. In pratica, la meditazione permette di comprendere quanto ci condiziona il senso dell’io e quanto possa diventare una gabbia. Meditando si sviluppa un maggior equilibrio emotivo proprio perché si ridimensiona il senso dell’io. Quando ciò accade è più facile gestire determinate situazioni, evitando che si attivi in eccesso l’ormone dello stress, il cortisolo.
Potenziare gli effetti benefici della meditazione nella natura
Se la meditazione aiuta a ridurre e a gestire meglio i livelli di stress, praticarla nella natura – in particolare in una foresta o in un parco – permette di ottenere maggiori benefici. Numerose ricerche, come quelle condotte dal Professor Yoshifumi Miyazaki presso l’Università di Chiba a Tokyo, dimostrano che pratiche contemplative e di presenza mentale effettuate in uno spazio verde riducono l’attività del sistema nervoso simpatico, da cui dipende lo stress fisico. Da qui la sensazione di calma, quiete, benessere che si prova dopo qualche ora trascorsa in un bosco.
Da queste considerazioni si evince quanto sia importante meditare non soltanto in uno spazio tranquillo e silenzioso, per esempio in una stanza a casa, ma anche immersi nella natura. Le pratiche che si possono compiere sono diverse: dalla meditazione sul respiro alla meditazione camminata. L’aspetto importante è prendersi del tempo per sé, per calmare la mente e per riconnettersi alla propria dimensione interiore e, al contempo, alla natura