Il Vinyasa flow è uno stile di yoga dinamico, con cui si passa rapidamente da una postura all’altra. L’approccio di base è quello dell’Ashtanga yoga, in cui risulta centrale il perfetto allineamento, nonché esecuzione dell’asana. È uno stile non adatto ai principianti. Vinyasa è un termine sanscrito traducibile con “sincronizzazione del movimento sulla respirazione”. Le posture vengono dunque praticate secondo movimenti dinamici e fluidi sostenuti e armonizzati con il flusso dell’inspiro ed espiro. Rispetto all’Ashtanga yoga, da cui trae origine, il Vinyasa flow è meno rigido, più flessibile e libero. Per questo è possibile che la pratica differisca da un insegnante all’altro.
Il maestro, in ogni caso, è tenuto a sviluppare la sessione di yoga partendo da un’attenta osservazione dei partecipanti, dei loro bisogni, delle loro capacità e dei loro limiti. In un incontro di Vinyasa flow generalmente si inizia con una sequenza di riscaldamento, come può essere il Saluto al Sole, dopo di che si eseguono asana in piedi tra loro collegate in una modalità fluida, cui seguono posture di allungamento, terminando con il rilassamento finale. Il dottor Ray Long ha certamente contribuito a diffondere il Vinyasa flow, grazie alle sue pubblicazioni. Long è un chirurgo ortopedico che ha studiato Hatha Yoga per più di vent’anni, anche con B.K.S. lyengar.
Il Vinyasa flow, essendo uno yoga dinamico e intenso, lavora in profondità a livello fisico-muscolare; non è statico, quindi è indicato per chi preferisce compiere un’attività basata su movimenti continui e ritmati. Questa fluidità apporta numerosi benefici a livello fisico: tonifica i muscoli e li rafforza, migliora la flessibilità e l’equilibrio. Le sequenze fluide associate alla respirazione aiutano inoltre a sciogliere blocchi fisici e tensioni mentali. Tra i testi che spiegano con precisione lo stile Vinyasa flow vi è quello di Srivatsa Ramaswami The Complete Book of Vinyasa Yoga (Marlowe & Co) non ancora tradotto in italiano.