Secondo Dharma Singh Khalsa, Direttore dell’Alzheimer’s Research and Prevention Foundation, cantare ogni giorno i Kirtan produce enormi benefici cerebrali. Questa affermazione è motivata da elementi scientifici, scaturiti da una serie di ricerche promosse fra l’altro dallo stesso Dharma Singh Khalsa. Medico laureatosi nel 1975 presso la Creighton University School of Medicine, il dottor Khalsa si è poi specializzato in varie discipline, che spaziano dalla medicina dello stress alla gestione del dolore cronico, passando per la medicina anti-aging. Il suo sguardo si è anche rivolto alla filosofia e alla medicina orientale, studiando agopuntura. L’incontro con Yogi Bhajan è stato per lui determinante, perché ha abbracciato lo Yoga Kundalini.
La pratica di questa forma di Yoga è stata ed è fondamentale per il suo lavoro di medico. Infatti, quando nel 1993 il dottor Khalsa ha fondato l’Alzheimer’s Research and Prevention Foundation (in Arizona), ha introdotto nella cura delle malattie legate all’invecchiamento i Kirtan, ovvero i canti eseguiti durante la pratica dello Yoga Kundalini. Il dott. Khalsa, insieme a un team di medici, ha studiato gli effetti del canto dei Kirtan coinvolgendo 80 persone anziane affette da disturbi cognitivi. 40 persone, per tre mesi, hanno seguito i classici programmi relativi alla stimolazione della memoria. Gli altri 40 partecipanti allo studio, sempre per tre mesi, hanno imparato a cantare il Kirtan Saa Taa Naa Maa.
Dopo 90 giorni i ricercatori hanno evidenziato in quest’ultimo gruppo un maggiore miglioramento della memoria rispetto al primo e una diminuzione delle emozioni negative. Secondo il dottor Khalsa, il Kirtan Saa Taa Naa Maa (che deriva dal mantra Sat Nam), eseguito con il mudra tipico dello Yoga Kundalini, attiva quei circuiti neuronali preposti alla memoria. Per questo la pratica dei Kirtan e dello Yoga Kundalini è stata introdotta da vari anni con successo nei percorsi riabilitativi dell’Alzheimer’s Research and Prevention Foundation.