Jon Kabata-Zinn, biologo molecolare statunitense, è stato tra i primi ricercatori occidentali a introdurre la Mindfulness in vari percorsi terapeutici. Il suo lavoro – insieme a quello di altri colleghi e ricercatori – ha posto al centro la pratica della presenza mentale e della meditazione quale strumento utile per recuperare benessere ed equilibrio psicofisico. Jon Kabat-Zinn è stato tra i primi ad adottare pratiche meditative in ambito clinico, per “gestire” vari disturbi, come malattie legate allo stress, e ancora casi di psoriasi, ansia, depressione, mal di testa cronico e altre problematiche. Seguendo protocolli specifici, i suoi pazienti hanno tratto enormi benefici dall’applicazione della Mindfulness nei loro percorsi terapeutici. Per esempio, chi soffriva di psoriasi, attraverso le pratiche di presenza mentale, riusciva a seguire con maggiore sicurezza e convinzione il programma di cura, ottenendo una diminuzione dei disturbi alla pelle e, alcuni pazienti, sono addirittura guariti.
Il rapporto mente-corpo
Ciò che è emerso chiaramente negli ultimi 20-30 anni dai lavori di Jon Kabat-Zinn è la stretta relazione tra la mente e il corpo: pensieri, idee, atteggiamenti mentali, immagini mentali possono influire sullo stato di salute; al contempo, pensieri, idee, atteggiamenti mentali, immagini mentali possono favorire una guarigione. Per esempio, le tecniche di Mindfulness hanno prodotto risultati incoraggianti nel caso di persone affette da psoriasi. Una delle tecniche consiste in una visualizzazione guidata, attraverso la quale il paziente si “vede” completamente guarito. Tramite la visualizzazione la persona osserva la sua pelle guarita, sana. A tal proposito Jon Kabat-Zinn ha rilevato che: “i benefici ottenuti dipendono da ciò che potremmo chiamare presenza, che scaturisce dalla consapevolezza incarnata, momento per momento, catalizzata attraverso la coltivazione della mindfulness”.
Verso una medicina integrata
Questo tipo di applicazioni della Mindfulness hanno dato origine alla medicina integrata. Con questa espressione si intende l’integrazione della meditazione nelle terapie mediche convenzionali. Nel caso dei pazienti affetti da psoriasi, la meditazione avviene tramite la presenza mentale e la visualizzazione e queste pratiche si aggiungono, quindi integrano, il trattamento allopatico. In merito Jon Kabat-Zinn afferma che: “Praticare la meditazione, anche per brevi periodi, nelle giuste condizioni, può avere effetti importanti sul corpo e anche sulla mente”. Le ricerche e le applicazioni avviate presso la Facoltà di Medicina dell’Università del Massachusetts, e la creazione del Center For Mindfulness in Medecine, Health Care, and Society (C.F.M.) dimostrano quanto sia importante approfondire e sperimentare percorsi di Mindfulness per permettere a un numero sempre maggiore di persone di avere una qualità di vita migliore.