Intraprendere un cammino yogico è entusiasmante, poiché coinvolge corpo, mente e spirito. È un cammino che conduce all’unità dell’essere. Invita ad ascoltarsi in profondità. Già dalle prime sessioni, si avverte come le tensioni psicofisiche si allentino. Un errore diffuso tra i neofiti è considerare lo yoga come un insieme di esercizi utili per modellare il corpo, rendendolo più flessibile, forte e tonico. Questo è solo un aspetto della pratica. Quando si inizia un cammino yogico occorre comprendere e percepire il senso di Unità che tale percorso alimenta e comporta. Per praticare correttamente, bisogna portare avanti un programma che consideri la parte fisica, quella mentale e quella energetico-spirituale. Solo così si può percepire e nutrire quel senso di Unità caratteristico dello Yoga.
Primo passo: rilassare la mente
All’inizio della pratica è necessario allontanarsi dalle distrazioni e rivolgere l’attenzione al proprio mondo interiore. Così facendo. La mente non è più in balia degli stimoli provenienti dall’ambiente esterno e può rilassarsi. La migliore posizione che conduce a un rilassamento profondo è Savasana. In Savasana si può praticare la meditazione sul respiro, una pratica che aiuta a entrare nella fase chiamata Pratyahara (il ritiro dei sensi), in cui l’attenzione viene lentamente portata verso una maggiore consapevolezza di sé.
Secondo passo: attivare le energie interiori con le asana
L’esecuzione delle asana favorisce il risveglio della mente e l’attivazione delle energie interiori. Le varie posizioni yogiche sono classificate in base al loro livello di difficoltà. Per i principianti è importante familiarizzarsi con il proprio corpo, per capire i limiti fisici e poi poterli superare. Di seguito alcune asana adatte anche ai principianti:
La postura si mantiene per almeno 2 o 3 cicli respiratori. Poi, lentamente si scioglie flettendo le ginocchia al suolo. Come asana di riposo si può eseguire Balasana.
Per approfondire Adho Mukha Svanasana clicca qui.
Sono molte altre le asana indicate per i principianti, come Balasana, Navasana, Bujangasana, e le tre posture del guerriero (Virabhadrasana 1, 2 e 3). In base al tipo di stile di yoga scelto e il programma stabilito dall’insegnante il cammino yogico si arricchirà di nuove scoperte e di nuove conoscenze.