Pratyahara e Sanmukhi Mudra

Pratyahara è una fase che prepara alla concentrazione e alla meditazione. Rappresenta uno stadio del percorso evolutivo dell’ottuplice sentiero, spiegato negli Yoga Sutra di Patanjali. In questa fase si sviluppa un profondo ascolto interiore, per arrivare quindi a un ritiro dei sensi. Pratyahara è importante per proteggere la mente dalle perturbazioni, alimentate da un’origine esterna, come suoni, voci, profumi, immagini. In questa fase il praticante è invitato ad ascoltare attentamente le percezioni interiori.

Come affermò il maestro B.K.S. Iyengar: “Siate tanto silenziosi da sentire i vostri suoni interiori. Neppure il ticchettio dell’orologio deve disturbarvi”.

Nella vita quotidiana è fondamentale affinare i propri sensi per poter comprendere a fondo e interagire con l’ambiente esterno. Quando invece si vuole entrare in uno stato di concentrazione e di meditazione occorre sviluppare Pratyahara, ed entrare quindi in una dimensione interiore in cui la mente viene stabilizzata: solo così le energie non sono disperse e non si rischia di cadere in uno stato di agitazione. Grazie a Pratyahara ci si riconnette con il proprio sé.

Sanmukhi Mudra per entrare nel proprio mondo interiore

Una tecnica indicata per entrare nel proprio mondo interiore è Sanmukhi Mudra. È utile poiché le posizioni delle mani sul viso aiutano a non rimanere più succubi delle distrazioni del mondo esterno e a portare l’attenzione verso il sé.

Come si pratica Sanmukhi Mudra

Ci si porta in Sukhasana. La schiena è dritta ma non rigida. Si chiudono gli occhi e si respira in modo naturale, senza sforzo. Si portano quindi le mani verso il viso, in modo da “oscurare” la visuale. Gli indici sono appena sotto le sopracciglia; i medi sono sulla parte centrale delle palpebre; gli anulari appoggiano leggermente sulle narici; i mignoli sono sopra agli angoli del labbro superiore. Invece i pollici chiudono le orecchie. I gomiti sono aperti lateralmente. In questa posizione si respira in modo spontaneo, senza sforzo. Mani e dita sono morbidi, non fanno cioè pressione sul viso, sugli occhi e sulle orecchie. Si rimane in questa posizione per alcuni cicli respiratori, sino a raggiungere una profonda calma. Dopo di che, per proseguire ulteriormente il Pratyahara ci si può portare in Savasana o rimanere in Sukhasana, per poi iniziare la fase legata alla meditazione.

Precauzioni importanti

Le dita non devono comprimere i bulbi oculari.

Sanmukhi Mudra non deve essere eseguito in caso di depressione.

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