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Bhramari Pranayama, un antidoto allo stress

Ansia Bhramari Pranayama

Le diverse pratiche di pranayama producono numerosi benefici a livello psicofisico ed energetico. Tra i vari effetti positivi possiamo segnalare: l’armonizzazione del sistema nervoso; un maggior equilibrio; un risveglio delle energie.

Alcune ricerche indiane hanno poi messo in evidenza i benefici di specifiche pratiche. Tra queste, particolare attenzione lo ha destato Bhramari Pranayama, la respirazione yogica definita “delle api”, o “del calabrone”, a seconda della traduzione. In sanscrito, Bhramari indica più che altro la parola “calabrone”.

In ogni caso, l’aspetto centrale di questa tecnica è “il ronzio” che viene emesso durante la pratica. Secondo i ricercatori indiani, questa forma di pranayama risulta efficace nel prevenire e trattare lo stress e stati ansiosi.

Dallo studio è emerso che questo tipo di respirazione yogica rilassa il corpo e la mente e produce effetti tranquillizzanti paragonabili alla fase di sonno. La pratica regola la pressione arteriosa e infonde calma mentale. I dati confermano ciò che gli antichi yogi già sapevano.  

Come si pratica

Si esegue assumendo una postura meditativa assisa. La colonna vertebrale è ben dritta, ma non rigida. Gli occhi sono chiusi e rilassati. La bocca è chiusa, ma non serrata. Si inizia ponendo l’attenzione cosciente sul respiro naturale, senza sforzo. Si inspira attraverso entrambe le narici. La respirazione è lenta e profonda. Espirando, si emette il suono ronzante di “Mmmnnn”. Il suono inizia nella gola, fa vibrare le cartilagini nasali e termina alla sommità del capo. Si esegue da un minimo di 5 a un massimo di 20 minuti. È indicata in particolare la sera prima di cena o di coricarsi.

Bhramari Pranayama attiva una maggiore capacità polmonare, a differenza della respirazione naturale e automatica, inconscia. Il lavoro dei polmoni risulta più intenso e quindi il processo di ossigenazione del corpo risulta maggiore.  Da qui una sensazione di benessere più profonda.

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