Nella pratica dello yoga è fondamentale la respirazione, in quanto – attraverso tecniche specifiche – equilibra e canalizza l’energia vitale. In India si parla proprio di “scienza del respiro”. L’energia (o soffio) vitale – il prana – viene controllata grazie a cicli respiratori composti da tre fasi, ovvero: l’inspirazione (puraka), la ritenzione (kumbhaka) e l’espirazione (recaka). Le tecniche di pranayama producono una serie di benefici, primo fra tutti la purificazione del corpo e della mente. La respirazione consapevole e profonda agisce sulle varie funzioni corporee. A livello del sistema digestivo migliora la circolazione sanguigna negli organi interni, favorendo i processi digestivi.
Ujjayi Pranayama è una delle tecniche che agiscono efficacemente sull’apparato intestinale. La respirazione consapevole e controllata influisce positivamente sul sistema cardiovascolare, in quanto migliora la circolazione sanguigna verso il cuore, il cervello e verso i vari organi interni. La qualità della respirazione incide anche sul piano mentale. Per esempio, la respirazione yogica completa migliora la circolazione dell’ossigeno nel corpo, potenziando le funzioni cerebrali. Se si aumenta l’apporto di ossigeno vengono migliorate le capacità di concentrazione, di memoria. Di contro, diminuiscono la stanchezza e i pensieri negativi.
Occorre poi ricordare che attraverso la respirazione si espellono parecchie tossine dall’organismo. Quindi, una respirazione corretta favorisce i processi metabolici e rafforza il sistema immunitario. La respirazione di consapevolezza rappresenta inoltre un potente strumento di ancoraggio quando si è sopraffatti da ansia e da agitazione. Non a caso, varie tecniche meditative si concentrano proprio sull’inspiro e sull’espiro in modo da favorire la calma interiore. Portare per esempio l’attenzione ai movimenti dell’addome, che si alza e si abbassa, è uno degli esercizi più semplici che aiutano a essere “centrati”. Diventare consapevoli della propria respirazione è importante per ascoltare emozioni e pensieri, e per riconnettersi a se stessi.