Yoga per celebrare la Giornata della Madre Terra

Il 22 aprile si celebra il 55° anniversario della Giornata della Terra.

Tema centrale del 2025 è “Il Nostro Potere, Il Nostro Pianeta”: un messaggio che sottolinea tra le righe l’importanza delle scelte e delle azioni di ogni singolo individuo.

Ognuno può fare la differenza in materia di 
protezione degli ecosistemi di tutto il mondo 
e dell’ambiente in cui si vive. 

Tra le varie azioni suggerite per la campagna dell’Earth Day 2025, vi è la promozione e la diffusione delle energie rinnovabili, per compiere finalmente un passo avanti in una direzione non più rivolta alle vecchie logiche basate sui combustibili fossili altamente inquinanti e impattanti (come petrolio, carbone, gas).

Le conoscenze tecnologiche le abbiamo, così come sono numerose le alternative rinnovabili, ciò che manca è la volontà delle élite decisionali nell’implementarle effettivamente a causa degli enormi profitti che ruotano ancora attorno alle tradizionali fonti energetiche fossili.

L’Earth Day vuole quindi essere una giornata
di riflessione e di azione
sull’urgenza di tutelare Madre Terra.

Grazie alle caratteristiche della Terra – in primis legate ai livelli di temperatura presenti sul globo che permettono la vita –  abbiamo potuto muovere passi verso una evoluzione. Evoluzione che, però, non è un dato scontato e non dobbiamo darla per acquisita, come mettono in evidenza i ben evidenti cambiamenti collegabili al riscaldamento globale e alle modificazioni del clima.

Cambiamenti che creano disequilibri, per esempio, nelle zone temperate, come in Europa, con estati molto calde e umide, accompagnate da fenomeni metereologici di forte intensità.

Crisi idrica, siccità, alluvioni, sono gli effetti di questi cambiamenti in atto sul pianeta, dovuti principalmente alle attività umane dell’ultimo secolo.

Industrializzazione, inquinamento, aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera e di altri gas serra sono tra i fattori che provocano il riscaldamento globale della pianeta.
Da qui l’urgenza di optare per l’uso di energie rinnovabili non impattanti sull’ambiente.

Tutti questi temi erano già emersi nel corso degli anni ’70 del ‘900, ma si è preferito continuare a inquinare la Terra per continuare a ottenere profitti.

La prima edizione dell’Earth Day venne celebrata nel 1970, grazie all’iniziativa del senatore statunitense Gaylord Nelson. Da allora, la sensibilizzazione sui temi ambientali è cresciuta, ma sono altrettanto aumentate le problematiche che coinvolgono la nostra Madre Terra.

E non è un caso che le Nazioni Unite parlino esplicitamente del 22 Aprile
quale International Mother Earth Day.

Parlare di “Madre Terra” non solo appare più evocativo e rispettoso nei confronti del nostro pianeta, ma è anche un’espressione più forte, che sottolinea l’interdipendenza tra gli esseri umani, le altre specie viventi e lo stesso pianeta su cui tutti noi viviamo.

Come evidenzia il messaggio delle Nazioni Unite per il 2025:

Questa Giornata internazionale della Madre Terra ci ricorda la necessità di passare a un’economia più sostenibile, che sia vantaggiosa sia per l’umanità che per il pianeta. Garantire l’armonia con la natura e la Terra non è più solo auspicabile, ma imperativo”.

Lo yoga e altre discipline olistiche
possono aiutarci ad aumentare la nostra consapevolezza ambientale,
permettendoci al contempo di riconnetterci alla Terra.

Come ci trasmettono le filosofie e le discipline orientali, noi esseri umani siamo composti dagli stessi Elementi presenti in natura: l’Aria, l’Acqua, il Fuoco e la Terra.

Secondo la filosofia yogica, abbiamo diversi corpi e involucri tra loro interconnessi: da quelli più fisici a quelli più sottili, invisibili all’occhio. Il nostro corpo fisico ci permette di “toccare” la Terra, di percepirla nel suo stato più materico, ma gli altri involucri (chiamati Kosha) ci consentono di andare oltre la dimensione tangibile.

Grazie alla pratica yogica 
possiamo percepire in profondità 
il nostro legame con la Madre Terra.

Per celebrare la Giornata internazionale della Madre Terra,
martedì 22 aprile 2025,
possiamo dedicarci a quelle pratiche
che ci uniscono all’Elemento Terra
e che stimolano il Muladhara Chakra,
il “chakra radice”.

Vrksasana

Vrksasana, la posizione dell’albero, ci porta a rimanere stabili e ben saldi alla terra.
Favorisce un profondo processo di radicamento, migliorando l’equilibrio psicofisico.

malasana yoga ghirlanda

Malasana è una postura ideale per promuovere un processo di radicamento. 
La posizione della ghirlanda è un’asana accovacciata, che porta il corpo vicino alla terra. I piedi sono ben radicati al suolo e le anche sono aperte. Questa postura ci spinge a ricollegarci alla terra e all’aspetto materno. Malasana si collega anche ai cicli della vita. Il processo di radicamento viene attivato in quanto la postura stimola il Muladhara chakra. È un’asana che porta la mente a calmarsi.

Chaturanga Dandasana

Chaturanga Dandasana fa parte della sequenza del Saluto al Sole. Il suo nome in sanscrito viene tradotto come “posizione del bastone”, o anche “posizione della panca”. Il corpo appoggia sui quattro arti: sulle mani e sui piedi. Da ciò derivano i suoi effetti benefici, poiché rinforza le braccia, le spalle, ma anche i muscoli addominali e della schiena. Anche questa asana favorisce l’unione con l’Elemento Terra.

Muladhara chakra

Anche il Mantra Lam è associato al Muladhara Chakra.
La sua vibrazione aiuta a equilibrare questo centro energetico,
stimolando una connessione con l’elemento Terra.

Come praticare il Mantra Lam: Seduti in una postura meditativa, si porta l’attenzione al respiro naturale e spontaneo. Dopo alcuni respiri profondi, si ripete a voce il mantra Lam, pronunciandolo in modo da farlo risuonare a livello del naso e percependo le sue vibrazioni anche negli organi interni. Si ripete il mantra Lam per almeno una decina di volte.

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