Yoga in inverno, rallentare i ritmi e connettersi al proprio sé

Durante la stagione invernale è importante ritagliarsi del tempo per prendersi cura di sé. Corpo e mente hanno bisogno di maggior riposo, in modo da mantenere la giusta energia per affrontare gli impegni quotidiani. Il nostro organismo percepisce i cicli della natura e a ogni stagione avvengono cambiamenti anche a livello energetico. Cambiano i ritmi nella natura e così avviene anche in noi. Chi pratica yoga avverte di più questi mutamenti, poiché sa ascoltare il proprio corpo in modo profondo. Ci si può quindi chiedere: come praticare yoga in inverno? Occorre essere dinamici o è meglio prediligere una pratica più dolce e lenta?

In realtà, non c’è una risposta unica e precisa, poiché l’approccio è sempre soggettivo.

Possiamo scegliere una pratica più yang o più yin, o alternarle, a seconda delle nostre esigenze. Ascoltare i segnali che ci lancia il nostro corpo è un buon metodo per capire su quale tipo di pratica focalizzarsi.

Lo yoga, in inverno, ci permette di non cadere nell’apatia e nella pigrizia, ma ci può invitare a rallentare i ritmi, al fine di riconnetterci con la parte più profonda di noi. Possiamo per esempio dedicarci allo yin yoga, uno stile dolce, lento, che invita a mantenere le asana per più tempo, per favorire quiete e concentrazione.

Quali asana yin prediligere? A seconda del nostro livello di energia e delle nostre esigenze psicofisiche possiamo eseguire asana che lavorano o sul radicamento, oppure sul rilassamento. Nel primo caso, tra le posizioni semplici più efficaci vi è la ghirlanda. Si tratta di un’asana che ci radica alla terra ed è molto utile quando sentiamo la mente poco stabile, fra le nuvole.

malasana yoga ghirlanda

La posizione della Ghirlanda è utile per stimolare una maggiore centratura, per radicarsi e favorire energia ed equilibrio. Si parte da Tadasana, la posizione della montagna. Si ruotano leggermente i piedi verso l’esterno. Si esegue Anjali Mudra. Si piegano le ginocchia portando il bacino verso terra. I piedi sono ben radicati al tappetino yoga. Si portano i gomiti all’interno delle cosce e le braccia premono sulle gambe divaricate. La colonna vertebrale è dritta. Si rimane in questa posizione per almeno sette respiri completi. Si scioglie lentamente la posizione.

Per eliminare lo stress indicata è l’asana yin che prevede il piegamento in avanti da seduti. In questo caso, per potenziare il rilassamento si può utilizzare un supporto, come il bolster, da posizionare tra il petto e le gambe; in alternativa, ci si può sedere sopra un mattoncino, in modo da agevolare la flessione in avanti del bacino.

bolster paschimottanasana

Consigliata è anche Apanasana, utile per migliorare l’ossigenazione del corpo. Si inizia partendo da Savasana. Si compiono quindi respiri lenti e profondi. Dopo alcuni cicli respiratori si piegano le gambe. I piedi sono appoggiati al tappetino yoga. Si ritorna quindi a porre l’attenzione al respiro naturale, senza sforzo. Si sollevano poi i piedi e si appoggiano le mani sulle ginocchia. A questo punto, nell’espiro si avvicinano le gambe al petto; nell’inspiro, si allontanano. Si ripete questo movimento almeno tre-quattro volte. Questo movimento agevola l’eliminazione delle tossine, migliora le funzioni digestive, e aiuta a sciogliere le tensioni sia mentali, sia emozionali.

apanasana

Anche il Restorative yoga è uno stile adatto per rallentare i ritmi e per rilassarsi in modo profondo. In questo caso, l’uso dei supporti – dalle coperte ai bolster, dalla sedia ai mattoncini yoga, dai cuscini alle cintura yoga – è indispensabile. Tra le posizioni di Restorative yoga che suggeriamo vi è Viparita Karani. La posizione delle gambe elevate al muro aiuta a ridurre la stanchezza psicofisica e al contempo tranquillizza la mente. È indicata anche per alleviare stati ansiosi e tristezza, che si possono manifestare maggiormente proprio durante la stagione invernale per effetto della mancanza di luce solare.

Per approfondire la pratica e i benefici di Viparita Karani clicca qui:

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