Uscire dalla zona di comfort per aprire la mente

La zona di comfort è quello spazio che si concepisce come protetto, privo di pericoli, dove si può rimanere tranquilli. Talvolta è anche uno spazio dove predomina una certa routine, in cui i ritmi della vita sono prevedibili. In determinati periodi della vita, la zona di comfort può trasformarsi in un ambiente dove ristagnano le energie, dove tutto, pur essendo tranquillo, appare piatto, privo di slanci e di novità. Quando si percepisce un ristagno delle energie, allora è bene pensare di uscire dalla zona di confort.

Aprirsi al nuovo

Per oltrepassare la zona di comfort non è necessario effettuare grandi trasformazioni o compiere passi temerari. È sufficiente aprirsi al nuovo. Per “nuovo” ci si può riferire all’iscrizione a un corso apparentemente distante dal proprio modo di essere. Per esempio, chi si è sempre dedicato a sport dinamici potrebbe pensare di seguire per tre o sei mesi un corso di tai chi o di meditazione. Questo cambiamento potrebbe far emergere nuove energie e potrebbe persino risvegliare una parte di sé mai considerata prima. Aprirsi al nuovo significa anche confrontarsi con persone differenti, con chi sembra diverso dal nostro modus vivendi. L’interazione e il confronto “con l’altro” può aprire nuove porte, può aiutare a porre l’attenzione più sulle similitudine, che sulle differenze.

Oltrepassare le paure

Si rimane nella propria zona di comfort per diversi motivi e tra questi vi è la paura del cambiamento o la paura di non essere all’altezza di fare qualcosa di nuovo. Sono tante le paure che provocano un ristagno energetico dovuto alle comode abitudini. Quando il ristagno energetico non permette di evolvere allora è arrivato il momento di fermarsi e di capire se sia necessario un cambiamento.

Piccoli passi per uscire dalla zona di comfort

Il primo passo è quello di prendere consapevolezza della necessità di un cambiamento. Se non si prende coscienza di ciò non ci può essere una vera trasformazione.

Il secondo passo è identificare quell’abitudine o quelle abitudini che provocano un ristagno di energia, e che vengono considerate abitudini legate alla zona di confort.

Il terzo passo consiste nel fare qualcosa di nuovo, programmandolo attentamente. All’inizio è importante definire ciò che è possibile intraprendere, in base al proprio tempo e alla propria energia. Se per esempio si ha l’abitudine di svegliarsi a una certa ora, si può anticipare il suono della sveglia, in modo da avere il tempo di praticare yoga o meditazione al mattino. Quando si impara a cambiare le piccole abitudini si è pronti a effettuare grandi trasformazioni.

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