Tre piante che fanno bene alle articolazioni

Le infiammazioni alle articolazioni sono causate da differenti fattori. In vari casi sono dovute alla presenza di tossine e di acidi che, aggredendo l’articolazione, producono gonfiore il quale, a sua volta, crea dolori più o meno intensi. Se si tratta di lievi disturbi, accanto al trattamento consigliato dal medico, si può ricorrere alla fitoterapia. Vi sono infatti specifiche piante che svolgono una naturale azione antinfiammatoria.

L’olmaria (Filipendula ulmaria)

Questa pianta è nota per le sue proprietà antinfiammatorie e viene impiegata principalmente in caso di dolori articolari (svolge anche un’azione benefica di contrasto alla cellulite). Già nota sin dal Medioevo, le sue proprietà terapeutiche vennero confermate nel Rinascimento e in seguito da studi scientifici approfonditi che ne hanno individuato i costituenti principali. Tra questi vi sono tannini, oli essenziali, derivati flavonici, nonché sostanze (in primis l’acido salicilico), che sono state alla base della formulazione della ben nota aspirina. Non a caso, l’olmaria viene detta “aspirina vegetale”, con la differenza che non causa effetti collaterali allo stomaco.

Per i suoi principi attivi, questa pianta viene impiegata in fitoterapia nel trattamento delle manifestazioni articolari dolorose. Dell’olmaria si utilizzano le sommità fiorite e le foglie sotto forma di infuso (per le quantità è sempre bene rivolgersi a un esperto erborista), evitando di farle bollire molto per mantenere attivi i suoi componenti principali. In alternativa, vi sono le capsule a base di olmaria essiccata.

L’artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens)

Questa pianta è originaria della zona australe dell’Africa, dove gli antichi guaritori la utilizzavano per le sue numerose proprietà: non solo antinfiammatorie, ma anche analgesiche. Il suo nome latino Harpagophytum significa “uncino vegetale”, a indicare la conformazione della pianta, caratterizzata da frutti con protuberanze lunghe e ricurve. Le sue proprietà terapeutiche si sono diffuse oltre i confini africani solo nel corso del XX secolo. Della pianta si utilizzano le radici secondarie dove si concentrano i suoi componenti attivi. Gli estratti dall’artiglio del diavolo vengono utilizzati per preparare numerosi prodotti antinfiammatori, come creme, gel, pomate.

Ribes (Ribes nigrum)

Un’altra pianta dalle proprietà antinfiammatorie è il ribes nigrum, utile in caso di dolori articolari grazie alla presenza dei flavonoidi. Queste sostanze contribuiscono a un miglioramento del microcircolo. Del ribes si utilizzano le gemme, le foglie e i frutti. Da notare come questa pianta sia utilizzata anche nel trattamento delle riniti allergiche, proprio per effetto della sua potente azione antinfiammatoria. Il ribes nigrum può essere utilizzato sotto forma di infuso (impiegando le foglie essiccate) o di macerato glicerico (gemmoderivato).

Ricordiamo che prima di assumere rimedi della fitoterapia è sempre doveroso chiedere consiglio al medico, soprattutto se si soffre di specifiche patologie croniche.

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