Trasformare miti e simboli per avviare un vero cambiamento

“In questo mondo tutto è simbolo, immagine, riflesso di qualcosa che non sta affatto altrove, che è qui, proprio qui, ma è invisibile. Perdere il contatto con l’invisibilità significa smarrire le chiavi d’accesso alla realtà e perdersi nell’inganno dei sensi. D’altra parte, rifiutare i sensi e affidarsi unicamente a un principio invisibile vuol dire ugualmente smarrire il principio della realtà e la consapevolezza della propria dimensione di esistenza”.

E’ ciò che spiega Selene Calloni Williams nel nuovo numero di Yoga Quotidiano (6). L’argomento centrale del suo scritto riguarda la possibilità di attuare un vero cambiamento attraverso una trasformazione dei miti e dei simboli. Come sottolinea Selene:

“Le chiavi d’accesso alla realtà sono nella grande terra di mezzo, la zona liminale che a me piace definire immaginale, là dove il visibile e l’invisibile s’incontrano. In effetti, la parola “simbolo” ci rimanda proprio al significato di “mettere insieme”, “unire”. Dire che tutto è simbolo in questo mondo significa affermare che ogni cosa, ogni gesto, evento, luogo o persona è un’immagine evidente che rimanda a qualcosa di non visibile. L’invisibile è ciò che descrive il visibile e ci trasmette il significato di ciò che è visibile. Senza l’invisibile l’uomo non potrebbe approcciare il visibile”.

Comportamenti e miti

Per cambiare le cose veramente dobbiamo innanzitutto sviluppare un alto grado di chiarezza, lucidità e consapevolezza della nostra attuale condizione. Questa operazione stenta a essere compiuta, sia dalla filosofia e dalle forze politiche a favore dei sistemi sociali, sia dalla psicologia e dalle religioni a favore dei singoli individui umani. È fondamentale capire che dietro i comportamenti personali, sociali, politici ed economici vi sono dei miti e dei simboli attivi ed è indispensabile prendere consapevolezza di questi miti e questi simboli.

Infatti, come spiego nel libro “La sesta stella” (Edizioni Mediterranee, 2019), un profondo e reale cambiamento interiore e sociale, che parta dalle nostre teste, deve essere una trasformazione dei miti e dei simboli che manifestano e incessantemente rigenerano il nostro samsara, la nostra illusione di realtà, facendo sì che anche i migliori tentativi di innovazione si scontrino con l’inerzia e la ripetitività. Se non rinnoviamo i miti e i simboli non possiamo generare alcun cambiamento reale. Questo vuole dire innanzitutto rendere noi stessi consapevoli dei miti che stanno dietro i nostri comportamenti e li determinano, e ciò può essere fatto osservando attentamente le immagini, cioè gli eventi della nostra vita, “tracciando le nostre immagini”. È necessario, poi, riportare il mito alla sua forma originaria, cioè naturale.

Per approfondire ulteriormente questo tema, acquista il nuovo numero di Yoga Quotidiano o abbonati sul sito Sprea.

 

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