Trasformare la paura in fiducia grazie allo yoga

La paura è un’emozione che ci può bloccare se non vissuta e affrontata in modo consapevole. Se, da un lato, ci aiuta a percepire un pericolo, dall’altro, se non canalizzata correttamente, ci impedisce di prendere le decisioni più valide o addirittura ci impedisce di agire come invece dovremmo. Lo yoga ci aiuta a riconnetterci con il nostro corpo e con il nostro sé, in questo modo possiamo recuperare una visione lucida della situazione e ristabilire la nostra consapevolezza. Asana, pranayama, meditazione sono tutte pratiche che aiutano a sviluppare una maggiore attenzione cosciente, portandoci a non rimanere più succubi delle fluttuazioni della mente. Emozioni disturbanti come la paura, grazie a una consapevolezza più profonda, possono essere mitigate e affrontate con una ritrovata fiducia. Attraverso l’esecuzione delle asana possiamo trasformare la paura in un’emozione che ci porta a crescere.

Matsyasana, la “posizione del pesce”

Matsyasana cuoreQuest’asana, stimolando positivamente l’Anahata Chakra, ricarica il plesso solare e aiuta a contrastare emozioni pesanti come la paura, ma anche la tristezza e il senso di solitudine. Per eseguirla si inizia da una posizione supina. Le gambe sono distese e unite, le braccia vicine al tronco e i palmi delle mani rivolti verso il basso. Le mani si portano accanto o sopra alle cosce. Inspirando si flettono i gomiti e si solleva il busto, appoggiando lentamente la sommità del capo a terra. I gomiti a terra aiutano a sostenere il torace e a mantenere la posizione. Matsyasana è una posizione yoga il cui nome è collegato alla figura di Matsyendranath, creatura mitologica mezzo uomo e mezzo pesce, ritenuto, secondo una leggenda, il personaggio che diffuse nel mondo lo Hatha yoga (per approfondire questo mito clicca qui).

Prasarita Padottanasana

Questa posizione è un’asana semi-invertita: solo la parte superiore del corpo modifica la sua classica posa, mentre la testa si appoggia al tappetino yoga. Prasarita significa “esteso” o “allungato”, mentre pada vuol dire “piede” o “gamba”. Si tratta di un’asana che non solo stimola la circolazione sanguigna, agevolando in particolare l’irrorazione alla testa, ma favorisce anche un maggiore equilibrio a livello emotivo.

Prasarita Padottanasana si esegue partendo dalla posizione della montagna (Tadasana). Si divaricano in modo ampio le gambe, le quali rimangono ben estese. Espirando, si appoggiano le mani sulle anche e si porta il busto in avanti, per compiere una flessione che parte dal bacino. Si portano poi i palmi delle mani a terra, tra i piedi, separati della stessa distanza delle spalle. Le mani sono ben aperte e si trovano sulla stessa linea dei piedi e della testa. Si mantiene la postura per almeno un ciclo respiratorio. La respirazione è profonda e consapevole.

Indicata per distendere il corpo e per rilassare il sistema nervoso è Jatara Parivartanasana. Jathara significa “stomaco”, ma è anche traducibile con “addome”; parivartana vuol dire “che ruota”, “che gira”. In quest’asana c’è infatti un’oscillazione delle gambe, che ruotano da una parte all’altra. Questo movimento ondulatorio aiuta a rilassare la mente ed è benefico per gli organi addominali. È una posizione semplice, adatta anche ai principianti. Per approfondirla clicca qui.

Natarajasana è un’altra asana che armonizza il sistema nervoso, alleviando le paure. Favorisce un migliore equilibrio psicofisico e migliora la concentrazione mentale, permettendo così di attivare una maggiore lucidità e consapevolezza. Per approfondire Natarajasana clicca qui.

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