Timidezza, affrontarla e gestirla con lo yoga

La timidezza, talvolta, viene considerata un problema molto fastidioso. È importante sottolineare che non si tratta di un disturbo patologico. Solo nel caso in cui la timidezza è associata a determinate paure, come il panico di ritrovarsi in uno spazio all’aperto con tante persone, occorre affrontarla in modo urgente. Di per sé la timidezza non è quindi una patologia. Inoltre, vi sono differenti forme di timidezza, il cui livello di intensità varia dal classico rossore in viso alla percezione di una forte ansia. In alcuni casi la timidezza è dovuta a una profonda insicurezza: si è insicuri delle proprie capacità o del proprio aspetto esteriore.

Una definizione di timidezza

Tra gli studiosi che hanno analizzato e definito la timidezza vi è lo psicologo statunitense Philip G. Zimbardo, professore emerito all’Università di Stanford, il quale la descrive in questi termini: “La timidezza è la parola chiave per indicare tutte le forze all’interno di noi, come pure quelle pressioni della società, che concorrono ad isolarci dagli altri. In questo senso, la timidezza include la paura di – e il pregiudizio nei confronti di – persone diverse da noi, e di situazioni sociali nuove”.

Per approfondire si veda il libro di Zimbardo dal titolo “Vincere la timidezza”.

Gestire la timidezza con asana e meditazione

Quando la timidezza nasce da una sensazione di insicurezza in se stessi, per gestirla con maggiore consapevolezza e per superarla si può ricorrere alla pratica dello yoga e della meditazione. Si tratta infatti di discipline utili per gestire emozioni e pensieri disturbanti che nascono dall’insicurezza. Ma non solo. Asana, pranayama e tecniche meditative permettono di conoscersi in profondità, a livello fisico, ma anche mentale ed emotivo, e aiutano ad accrescere i livelli di autostima.

Nel momento in cui si intraprende un percorso di yoga si interagisce in maniera “soft” con le altre persone in un ambiente protetto. Si rimane in un gruppo, nella stessa sala, ma ci si sente comunque protetti, poiché la pratica è individuale, in un contesto in assenza di giudizio. Questo aspetto è molto importante per “abituarsi” a un modo di interagire con le altre persone più delicato, meno invasivo. Prima e dopo la lezione di yoga si ha la possibilità di conoscere persone, confrontarsi sulla pratica e aprirsi all’altro. Questi elementi sono utili per superare quelle insicurezze che la mente crea in noi: le insicurezze sono il più delle volte limiti mentali.

Inoltre, specifiche asana rafforzano proprio la stabilità emotiva, la sicurezza e la consapevolezza di sé.

Tra le posizioni yoga che consigliamo vi sono:

Per riconnettersi a se stessi, per rilassarsi e ritrovare una centratura consigliamo poi di effettuare Savasana e la pratica del Body Scan.

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