Sviluppare la quiete e la gioia interiore

Nei periodi di instabilità e di crisi sembra che la quiete e la gioia interiore siano solo delle chimere. Quando pensiamo ciò, diamo unicamente importanza ai fattori esterni a noi. In realtà, come insegnano le filosofie e le pratiche orientali, la calma e la gioia nascono all’interno di sé. Come si legge nel Dhammapada, antico testo buddista: “La mente è foriera di tutte […] le condizioni. La mente comanda; ed esse sono create dalla mente”. Questa affermazione è stata confermata dalle moderne neuroscienze. Quando infatti siamo in balia del “cervello emotivo”, ovvero dell’amigdala, siamo inondati dagli ormoni dello stress che provocano nervosismo e agitazione.

Se siamo dominati dal cervello emotivo non siamo nelle condizioni di ascoltare, pensare e parlare in modo lucido e calmo. Sentire e sperimentare la quiete e la gioia è possibile, anche nei momenti difficili. Anzi, è proprio nei momenti in cui ci sentiamo nervosi e agitati che possiamo cambiare. Per farlo occorre dedicare del tempo alla meditazione. Occorre conoscere e addestrare la mente affinché si riesca a stabilizzarla, diminuendo il picco dei sequestri dell’amigdala. Quando iniziamo a praticare regolarmente la meditazione riusciamo a comprendere meglio i nostri stati d’animo, le nostre emozioni.

Meditare significa fermarsi, prendersi una pausa e ascoltarsi in profondità. Meditare quotidianamente permette di sostituire vecchie e dannose abitudini con altre capaci di orientarci meglio verso una condizione di maggior equilibrio e calma. La meditazione sul respiro aiuta a sviluppare quiete e gioia interiore. Mentre si inspira si può pronunciare mentalmente: “Inspiro, sono calma/calmo”; espirando si può pronunciare mentalmente: “Espiro, provo gioia”. Praticando regolarmente questa semplice meditazione si orienta la mente verso uno stato di calma e di gioia interiore. Quando si vive un momento difficile, di tensione e di nervosismo, sarà sufficiente respirare in modo consapevole pronunciando le stesse affermazioni, in questo modo, fermandosi, la mente non sarà più in balia del cervello emotivo e risponderà in maniera lucida ed equilibrata.

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