Svadhyaya, scoprire e rafforzare il Sé

Svadhyaya fa parte dei Niyama e indica lo studio di sé e dei testi sacri.

I Niyama – che  rappresentano il secondo stadio dell’Ashtanga Yoga – sono regole che ci invitano a portare l’attenzione al nostro mondo interiore. Abbiamo già approfondito altri Niyama, ovvero:

  • Shaucha, pratiche volte a unprocesso di purificazione del corpo, della mente, delle emozioni, ma anche dell’ambiente in cui si vive.
  • Santosha, che ci invita a sviluppare gioia interiore ed equanimità, apprezzando ciò che si è e ciò che si ha.
  • Tapas, l’autodisciplina unita alla ricerca spirituale. 

Qui parliamo di Svadhyaya, le cui basi filosofiche le possiamo rintracciare negli Yoga Sutra di Patanjali in cui si legge:

Praticando lo studio di sé e l’analisi delle parole sacre,
lo yogi rinforza il legame con la sua vera natura.

Sva significa “sé” e adhyaya indica “lo studio”, o “l’educazione attraverso lezioni”.

Svadhyaya è quindi una ricerca personale, intima, che porta a scoprire, a conoscere e a far emergere la dimensione più profonda di sé.

Svadhyaya spinge a prestare attenzione ai propri pensieri, gesti, emozioni attraverso asana, pranayama, mudra e meditazione, cui si aggiunge lo studio dei testi sacri legati allo Yoga.

Pratica e teoria si rivelano quindi entrambi pilastri fondamentali per accrescere la conoscenza di sé, a livello psicofisico ed energetico.

Fra i testi basilari dello Yoga ricordiamo:

Yoga Sutra di Patanjali

Si tratta di un’opera senza tempo, scritta secoli fa eppure attuale. Rimane ancora un punto di riferimento per chi pratica yoga, nonostante la figura di Patanjali rimanga avvolta nel mistero. Si narra sia vissuto tra il 500 e il 200 a.C. Altre informazioni sono nebulose. È certo che nei suoi Yoga Sutra riuscì a sintetizzare il cammino fisico e spirituale volto all’evoluzione dell’essere. Il testo si compone di quasi duecento aforismi, detti sutra. Essi riguardano ogni aspetto della vita.

Per approfondire si consiglia anche la lettura del commentario degli Yoga Sutra curato da B.K.S. Iyengar.

La Bhagavad Gita è un’opera amatissima in India e non solo. Essa viene narrata all’interno dell’opera epica del Mahabharata. La Bhagavad Gita rappresenta il dialogo tra Krishna e Arjuna. È un discorso in cui vengono rivelate profonde conoscenze spirituali in un luogo decisamente insolito e inaspettato: il campo di battaglia di Kurukshetra. È un dialogo potente e poetico, tramite cui Krishna spiega i segreti dello yoga, del Karma e della Bhakti. Si tratta di un testo-base, importante per capire la caducità del corpo e la forza dello spirito. Altri elementi importanti spiegati nella Gita – come la chiamano familiarmente gli indiani – sono la centralità della concentrazione mentale e la devozione.

Lo Hatha Yoga Pradipika è un testo classico redatto in sanscrito da Swami Swatmarama, discepolo di Swami Goraknath. Fu scritto nel XV secolo e fa parte dei tre testi classici più antichi dell’Hatha Yoga. In esso sono descritte: le istruzioni per l’esecuzione delle asana; le spiegazioni relative al Pranayama e alle tecniche di purificazione (Kriya); le descrizione delle differenti energie del corpo.

Altri testi sullo Yoga consigliati per approfondire la pratica e la filosofia:

Arogya Yoga, Gli Insegnamenti del Maestro B.K.S. Iyengar, pubblicato dalla casa editrice Mediterranee.

Un testo prezioso, scritto da un Iyengar ottuagenario, quindi con alle spalle oltre sei decenni di pratica della Yoga.

Nelle pagine sono racchiuse tutte le conoscenze e l’esperienza accumulata nel corso di una vita. Inoltre, il maestro lo ha scritto con l’intento di fornire a un pubblico più ampio possibile informazioni chiare e precise relative alla pratica e alla scienza dello yoga.

Yoga per la donna (edito da Mediterranee), di Gita S. Iyengarfiglia del Maestro B.K.S. Iyengar.

Il libro è un vero scrigno di conoscenze teoriche e pratiche. L’Autrice considera i tre stadi più importanti nella vita di una donna – mestruazioni, parto e menopausa – che si collegano alle famose “tre età” della donna, giovinezza, età matura e vecchiaia. Vengono forniti indicazioni e consigli per la Sadhana yogica e illustrate le varie Asana e i loro effetti sul corpo, sul sistema nervoso e sulla mente. Una sezione è specificamente dedicata alle Asana da eseguire durante la gravidanza. La parte finale è dedicata al Pranayama e a Dhyana (la meditazione). Per ogni pratica viene spiegata la tecnica, sono fornite indicazioni per “personalizzare” l’esecuzione e quando effettuare una certa pratica.

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