Strala yoga, asana e fitness

Ideatrice dello Strala Yoga è Tara Stiles, insegnante di yoga che per anni si è dedicata alla danza classica. L’intento della statunitense Stiles era quello di sviluppare una pratica dinamica, divertente, libera e non rigida nell’esecuzione degli asana. L’aspetto centrale nello Strala yoga non è la staticità, né la perfezione delle posture, bensì è il movimento. Non a caso le sessioni vengono condotte utilizzando la musica. Per questo una classe di Strala yoga è caratterizzata da velocità e ritmo. Le posture e i movimenti sono molto liberi, coreografici, non c’è rigidità, addirittura si può improvvisare.

Gli asana non devono essere perfettamente allineati. Il motto è “make your own yoga”, pratica il tuo yoga. Per cui ognuno adatta l’asana in base alle sue capacità, ai suoi limiti, “al suo yoga”. Questo approccio ha in comune con il Vinyasa la fluidità dei movimenti. Aspetto determinante dello Strala yoga è la presenza di tecniche legate al fitness. Proprio per questo si tratta di una pratica chiaramente orientata a modellare il corpo e ad attivare le energie. La dimensione spirituale dello yoga tradizionale classico è molto flebile. Il termine Strala è stato inventato dalla stessa Tara Stiles e racchiude tre principi-base che sono: forza, equilibrio e consapevolezza. La coincidenza vuole che Strala in svedese significa “irradiare”.

Irradiare e sviluppare dunque energia, forza muscolare, flessibilità sono i suoi elementi chiave. Un altro elemento è rispettare le differenze fisiche di ognuno, da qui la scelta di non esigere la perfezione degli asana. Questa forma molto particolare di yoga non si addice a chi ricerca la classica tradizione yogica, basata su un cammino spirituale e sulla pratica corretta e precisa degli asana. Non è nemmeno adatto a quanti ricercano spazi di introspezione e di rilassamento.

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