Scopriamo la psicoaromaterapia

Gli oli essenziali hanno la capacità di influire sulle emozioni e sulla psiche. Le varie fragranze delle essenze aromatiche possono cambiare il nostro umore, possono favorire vitalità, maggiore concentrazione o altri effetti positivi. Si parla nello specifico di psicoaromaterapia, denominazione coniata da Robert Tisserand, esperto nell’utilizzo degli oli essenziali. Come sottolinea la psicoterapeura Sandra Perini “La psicoaromaterapia si avvale dell’azione degli oli essenziali sulla psiche con l’intento di portare beneficio alla condizione personale, relazionale ed esistenziale dell’individuo. Gli oli essenziali agiscono sulle funzioni cognitive”. Per capire meglio le caratteristiche della psicoaromaterapia abbiamo posto alcune domande alla dott.ssa Sandra Perini, psicoterapeuta, naturopata e docente di discipline olistiche.

Quando ha compreso l’efficacia dell’uso degli oli essenziali in un percorso psicoterapeutico?

«Sono una psicoterapeuta che si è appassionata tanti anni fa alle discipline complementari, come l’aromaterapia. Nei miei interessi è entrata anche la psicoaromaterapia, ovvero l’utilizzo degli oli essenziali per la prevenzione del benessere emozionale e psichico della persona. Ciò che ha catturato immediatamente la mia attenzione è che l’olio essenziale è un mediatore linguistico della nostra interiorità più profonda. In psicoaromaterapia si utilizza l’inalazione dell’olio essenziale. Ci si avvale quindi del canale privilegiato dell’olfatto, l’unico dei cinque sensi che comunica direttamente con il sistema limbico dove c’è la pura istintualità, il magazzino dell’inconscio e dove ancora non opera la censura della razionalità. Abbiamo l’amigdala che è responsabile di tutti quei meccanismi che consentono alla persona di percepire il pericolo.

Poi c’è l’ippocampo dove vengono depositate le emozioni legate alla memoria a lungo termine, all’apprendimento e alla creazione di mappe spaziali del nostro ambiente (il fiutare). Quindi sono funzioni psichiche molto importanti che incontrano la molecola aromatica, cioè la memoria, l’inconscio e la sopravvivenza. Per chiarire meglio il concetto utilizzo sempre questa metafora: la molecola aromatica riesce ad aprire la nostra biblioteca emozionale interiore dove vengono custoditi i libri recenti, libri passati, ma anche libri segreti che non sono così accessibili alla coscienza. Serve dunque uno strumento per raggiungerli.

Inoltre, abbiamo una moltitudine di studi scientifici che attestano le funzioni degli oli essenziali. La psicoaromaterapia è uno strumento sia qualitativo sia quantitativo. Ciò significa che in parte è misurabile e in parte non lo è. Facciamo un esempio. L’olio essenziale di lavanda ha all’interno una molecola molto interessante che è il linalolo che ha un’azione spiccatamente sedativa, avvalorata da alcuni studi scientifici, utile per lenire gli stati di agitazione e di intolleranza. Quindi possiamo dire che la lavanda è un olio essenziale che può essere utilizzato per prevenire gli stati d’ansia. Ma è anche uno strumento qualitativo e non misurabile in quanto ognuno di noi ha percezioni soggettive, sensazioni e percezioni proprie che non sono condivisibili sempre, quindi non sono standardizzabili.

L’olio essenziale di lavanda può fare un certo effetto su una persona, per esempio, creando una sensazione di piacevolezza, mentre a un’altra persona potrebbe creare l’effetto opposto, se quel particolare profumo è associato ad un ricordo spiacevole. Ecco perché è importante comprendere come l’aromaterapia e la psicoaromaterapia non debbano essere considerate in maniera superficiale. Servono piuttosto competenze, nonché la capacità di accompagnare la persona in un percorso strutturato».

Come avviene l’impiego degli oli essenziali in una seduta di psicoaromaterapia?

«Si inizia con un test olfattivo dove la persona “fiuta” alcune miscele aromatiche. Poi, attraverso associazioni, immagini e ricordi traccia il suo percorso, traccia i semi della sua vera natura, facendo emergere tessere del proprio puzzle esistenziale che verranno successivamente interpretate insieme. Dal test olfattivo emergono di solito una o più fragranze aromatiche che saranno poi elementi determinanti per la creazione della miscela personalizzata che accompagnerà la persona nel percorso terapeutico. Personalmente, prediligo l’approccio che volge al determinare quali sono le cause del malessere psicoemotivo della persona: l’obiettivo è quello di lasciarsi condurre dalle essenze e, insieme, perlustrare i luoghi trascurati del proprio giardino emozionale».

In base agli influssi degli oli essenziali sul sistema del nervoso, sulla psiche e sulle emozioni, quali oli essenziali può consigliare per mitigare stati di ansia (anche alla luce del periodo che stiamo vivendo)?

«Sicuramente tutte le essenze agrumate. Nella mitologia gli agrumi sono simbolo di gioia, abbondanza, amore e fertilità. Rappresentano l’energia solare, il nascere, il compiersi, sono tutte attivanti e stimolanti perché hanno al loro interno la forza del calore. Tutti gli agrumi hanno un’affinità elettiva con il sistema cardiocircolatorio, aiutano a fronteggiare la tensione nervosa e lo stress apportando appunto vibrazioni positive».

Quali oli essenziali o quale miscela suggerisce per rilassare corpo e mente, in modo da potenziare gli effetti benefici dello yoga e della meditazione?

«Per potenziare gli effetti della meditazione e dello yoga e ideare una miscela specifica, sicuramente la mia prima associazione libera è alle resine, essenze guaritrici che richiamano alla riflessione interiore, all’incontro con la propria intimità, all’ascolto profondo. Non può mancare l’olio essenziale di mirra, che, come l’incenso, è una pianta legata al divino, utilizzata fin dalla notte dei tempi per le sue virtù di calmare i nervi e lo spirito. Rappresenta la possibilità di domare i pensieri ricorrenti, le bramosie interiori favorendo la calma e l’armonia dei centri energetici. Si può associare ad un’altra bellissima resina che è la copaiba, capace di lenire e cicatrizzare le ferite dell’anima.

Ai vostri lettori propongo una miscela così composta:

3 gocce di Copaiba e 1 goccia di Mirra, diluite in alcune gocce di olio vegetale di jojoba.

Una goccia della miscela sul plesso solare o sui polsi prima della sessione di yoga e/o meditazione, favorisce l’introspezione, rilassa e aiuta a connettersi con il proprio Sé».


Sandra Perini

Psicologa Psicoterapeuta ad indirizzo Analitico Transazionale e Psicologa Giuridica.
Naturopata diploma quadriennale presso la Scuola Italiana di Medicina Olistica di Milano.
Aromaterapeuta diploma triennale in Aromaterapia Applicata, Aromaterapia Sottile, PsicoAromaterapia presso la Scuola Italiana di Medicina olistica e ulteriore specializzazione triennale in Aromaterapia PsicoSomatica, Aromaterapia Evolutiva, PsicoAromaterapia Evolutiva presso Essenthya Aromatherapy.

Autrice del libro Psicoaromaterapia” (Edizioni Il Punto d’incontro)


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Web: www.sandraperini.it/

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