Una delle posizioni yoga che favorisce la circolazione sanguigna è Salamba Sarvangasana. Più comunemente è nota col nome di “posizione della candela”. Salamba vuol dire “con sostegno”, sarva significa “completo”, mentre anga indica l’“arto” o l’“estremità”: per questo viene chiamata anche “posizione di tutto il corpo sostenuto”. In questo asana le gambe sono distese verso l’alto, mentre testa, spalle e la parte superiore delle braccia sono ben appoggiati a terra. Questa postura agisce sulla circolazione sanguigna, favorendo il ritorno venoso, in particolare negli arti inferiori. Per questo è utile per prevenire le vene varicose. Viene consigliata anche per stimolare il buon funzionamento degli organi interni dell’addome e per tonificare quindi il sistema digerente.
Per eseguirla si inizia dalla postura supina o in Savasana. Inspirando si piegano le ginocchia, si sollevano le cosce verso il petto, con le mani ben aperte al di sotto del bacino. Espirando si solleva lentamente il bacino, sostenendo il busto con le mani. L’espirazione è profonda. Si portano le gambe ben distese e unite verso l’alto. I piedi sono rilassati, nella posizione a martello. Il tronco è sollevato e in questa postura il mento punta verso lo sterno. Le braccia sono ben centrate rispetto alla schiena. Gambe e il busto formano una linea retta perpendicolare rispetto al pavimento. Si rimane in questa posizione per almeno cinque o dieci respiri. La respirazione è diaframmatica -addominale.
Si ritorna nella posizione di partenza piegando lentamente le gambe e la schiena a terra, senza sollevare il capo dal suolo. Salamba Sarvangasana è però sconsigliata a chi soffre di queste affezioni: ipertiroidismo, di pressione alta o bassa, reflusso gastrico, glaucoma e disturbi al naso, alla gola, ai denti, agli orecchi. Da evitare durante i periodi mestruali. Per eseguirla occorre naturalmente togliere occhiali o lenti a contatto. Dopo aver eseguito Salamba Sarvangasana è bene praticare la posizione del pesce, Matsyasana.