Sadhana, l’importanza del cammino spirituale

In sanscrito, Sadhana significa “sforzo spirituale”. Indica anche la pratica, intesa come cammino spirituale. Non si tratta dunque di uno “sforzo fisico o mentale”, bensì, è lo sforzo compiuto per aprire le porte oltre le quali c’è l’Illuminazione. Ci parla proprio di questo argomento Francesca Marchi, insegnante certificata di Yoga (Hatha Yoga, Raja Yoga e Meditazione) nella tradizione di Satyananda.

«Il termine “Sadhana” comprende tutte quelle tecniche che sono deliberatamente adottate per rimuovere le imperfezioni della personalità. Esso è lo sforzo che si fa per identificarsi con la gioia e la tristezza di ognuno, per espandere gli orizzonti ed elevarsi al di sopra delle meschinità della vita: questo dovrebbe essere lo scopo del Sadhana. Il Sadhana è una scienza dell’evoluzione altamente sviluppata ed è praticato per la propria evoluzione; quindi non si tratta del fine, ma il mezzo come ha affermato Swami Satyananda Saraswati».

Quando Sadhana diventa Aradhana

Più si pratica, più Sadhana viene vissuta senza più resistenze. Quando ciò avviene, Sadhana diventa Aradhana. Questo termine, in termine, in sanscrito significa “attitudine gioiosa”. In questa fase, non si percepisce più alcuno sforzo. Rimangono solo sensazioni e atteggiamenti positivi.

«Aradhana significa adorazione, invocazione e realizzazione della natura superiore che è dentro tutto», sottolinea Francesca. «Questa prolungata esperienza di gioia, appagamento e felicità è l’inizio della consapevolezza spirituale, come ha ricordato Swami Niranjan».

Stile di vita, ecologia dello yoga, Sadhana

Quando parliamo di Ecologia dello Yoga parliamo anche di Sadhana. Punto centrale degli insegnamenti del Satyananda yoga è il concetto dello stile di vita yogico.

«Yoga non è solo una pratica da eseguire, è uno stile di vita, un modo in cui la vita può essere vissuta con consapevolezza, comprensione, obbiettivi positivi e azioni appropriate e creative», precisa Francesca. «Quando lo Yoga diviene parte della vita allora diviene universale e dinamico. Questo porta allo sviluppo di una personalità equilibrata e all’ armonia di corpo, mente e spirito e si trasformerà in saggezza.  Contrariamente al credo popolare, lo Yoga non si limita solo ad un insieme di pratiche, ma alla base vi è Vidya e gyana, la profonda saggezza».

«Ashwattha Aradhana aiuta a ricostruire la relazione interrotta con la natura, attraverso la relazione di amore verso la Madre Terra. Ashwattha significa eterno ed è il più antico albero di culto conosciuto. Aradhana significa venerare. Quando si esegue l’Ashwattha Aradhana per un albero o una pianta, si venera l’antico spirito immortale del sacro albero ashwattha e l’eterno spirito di prithvi. Jyoti, ovvero la fiamma, rappresenta l’Atman (anima) e il suo risveglio non solo in noi stessi ma anche nell’albero», conclude Francesca Marchi.

Per approfondire queste tematiche Francesca Marchi organizza un ritiro dedicato proprio all’Ecologia dello Yoga.
Maggiori info cliccando qui.

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