L’esigenza di rilassarsi profondamente e di trovare del tempo per se stessi è sempre più diffusa. Eppure, i ritmi di vita di svariate persone rimangono frenetici e stressanti. Anche coloro che si sentono iperattivi e pieni d’energia hanno bisogno di fermarsi, per far riposare corpo e mente. Il quesito che ci si pone è: come trovare il tempo, durante la giornata, di vivere una pausa che permetta davvero di rilassarsi?
Di questi temi ne abbiamo parlato con Jores Facchinelli, insegnante di yoga, specializzata anche in ayurveda, ed Eleonora Borgo, naturopata e Trauma Informed Yoga Teacher.
Praticare yoga e meditazione significa regalarsi del tempo per se stessi. Molte persone, però, continuano a vivere seguendo ritmi frenetici che, alla fine, rischiano di creare quelle condizioni favorevoli all’emergere di una condizione stressante. Voi avete sviluppato un vostro “manifesto”, in cui risulta fondamentale la necessità di ritagliarsi dei momenti di vero riposo. Come è nata l’idea di divulgare l’importanza di riscoprire il valore del tempo attraverso pratiche di rilassamento profondo?
Jores «Il progetto Deep Rest è nato in modo davvero spontaneo dalle nostre chiacchierate. Eleonora ed io, arrivate a un certo punto dei nostri percorsi, abbiamo sentito l’esigenza di un cambio di rotta. Confrontandoci, abbiamo scoperto che ciò che ci mancava di più era il tempo. Più ci affannavamo a completare liste infinite di cose da fare, più il tempo ci sfuggiva tra le dita come sabbia.
Poi, ad un certo punto, è arrivata un’intuizione, che poco alla volta si è manifestata sempre più chiaramente, ed è diventata l’idea alla base del nostro “manifesto”: per riappropriarsi del tempo era necessario fermarsi, scendere dalla giostra. Dovevamo imparare di nuovo a gustare quel tempo che a me piace chiamare “tempo vuoto”, perché il vuoto porta con sé l’idea di uno spazio tutto per noi.
In un mondo che ci vuole sempre in movimento e performanti, in cui si confonde il successo con l’essere costantemente impegnati, noi abbiamo scelto di andare controcorrente e di regalarci nel mezzo delle giornate più impegnative dei momenti di rilassamento profondo.
Mettendo in pratica questa idea, sulla base delle competenze e degli studi portati avanti in questi anni, abbiamo scoperto che queste “pause” davvero ci restituivano il tempo e riuscivano a dilatarlo. Ma non solo. Più rallentavamo il ritmo e rinunciavamo ad avere sempre tutto sotto controllo, più il sistema nervoso e il corpo rispondevano in modo positivo.
Per questo, oggi, desideriamo condividere ciò che abbiamo sperimentato in prima persona sul potere del silenzio, delle pratiche corporee e della necessità di prendere le distanze dalla frenesia e dai mille impegni che non lasciano mai nemmeno un attimo di vuoto».
Il nostro corpo, inteso in senso olistico, ha bisogno di ricaricarsi di energia durante la giornata. Talvolta, però, le pause sono scandite da altre attività – come l’utilizzo dello smartphone – che continuano a impegnare la mente. In questo modo non riusciamo a rilassarci davvero. Dal vostro punto d’osservazione, come è possibile ritagliarsi degli spazi, senza cadere nei vari condizionamenti sociali?
Eleonora «Cambiare vecchie abitudini ormai radicate necessita di un approccio sostenibile nella nostra quotidianità; ovvero piccoli passi, scelte graduali e organizzazione. Non c’è un modo esatto ma, a piccole dosi, attraverso l’autocompassione, il focus sul respiro e le sensazioni del corpo, potremo osservare come naturalmente si genererà spazio e tempo, per un dialogo sano con noi stessi.
L’autocompassione è essenziale in questo processo, in particolare quando cadremo nella trappola del senso di colpa o quando ci sentiremo in difetto per aver scelto di dedicare del tempo a noi stessi al posto di rispondere all’ennesima mail o di preparare la cena.
Un dialogo interiore autentico e chiaro ci permetterà di offrirci sollievo, amore e senso di fiducia nella nostra giornata e quindi anche le scelte più consapevoli, verranno naturali.
Possiamo porci alcune domande, per esempio: come mi sento dopo aver consultato tantissimi social, in un momento di pausa? Osserviamoci e se effettivamente ci si sente sopraffatti e bloccati anche creativamente parlando, facciamo tesoro di questa esperienza. Memorizziamola.
Successivamente quando avremo tempo libero sarà più facile preservarsi e investire in nuove abitudini».
Il vostro prossimo Retreat, che si svolgerà il 13 novembre 2021 nel Monferrato, si focalizza su tecniche che aiutano a prevenire e a contrastare lo stress. Potete darci qualche anticipazione?
«Durante la giornata in Monferrato avremo modo di lavorare sul corpo. Le attività sono pensate per attivare una risposta di rilassamento da parte del sistema nervoso. Lo stress, indipendentemente da quale ne sia la causa, genera una serie di risposte fisiologiche sul corpo che a lungo temine possono essere dannose.
Io (Jores) nello specifico guiderò i partecipanti in una pratica yoga suddivisa in due parti. Nella prima parte cercheremo di “entrare” nel corpo e di sentirlo in ogni sua parte: spesso lo stress ci rende totalmente inconsapevoli del nostro corpo fisico. Persi come siamo nella mente, nel flusso di pensieri, preoccupazioni e responsabilità, a volte capita che ci troviamo in un luogo, ma la nostra testa è da un’altra parte. Riuscire a colmare questa distanza e a riappropriarci del corpo è un po’ come tornare a casa. E casa è il luogo dove sono al sicuro e dove posso trovare pace.
Nella seconda parte della lezione lavoreremo con il restorative yoga per immergerci nel silenzio, nell’immobilità e nel buio, qualità che innescano quella che le neuroscienze definiscono “relaxation response”. Ciò permette al sistema nervoso di sperimentare gli effetti immediati una pratica di rilassamento profondo.
La seconda parte della giornata sarà guidata da me (Eleonora) attraverso un’esperienza di embodiment con le piante officinali. Dopo aver aperto un dialogo con il corpo, grazie alla pratica yoga, ci metteremo in ascolto di ciò che le piante desiderano comunicarci. Scopriremo le origini e le proprietà trasformative di questi tesori botanici per supportare la nostra salute, lasciando che siano le emozioni e le intuizioni a guidarci. Attraverso un laboratorio pratico esperienziale incontreremo la voce guida di questi antichi rimedi per offrirci sollievo nella vita moderna.
Crediamo profondamente nella divulgazione del metodo Deep Rest e pertanto stiamo già organizzando le date dei successivi eventi, di cui il prossimo si terrà nella città di Milano».
Per maggiori info sul Retreat Deep Rest in Monferrato organizzato da Jores ed Eleonora
clicca qui
Jores Facchinelli
Jores unisce il dinamismo del vinyasa con il potere introspettivo del restorative yoga.
Eleonora Borgo
Attraverso la naturopatia e lo yoga per il trauma aiuta le persone a ritrovare
un sano dialogo con mente e corpo