In questi mesi, per effetto della diffusione di Covid-19, abbiamo vissuto molte tensioni. Emozioni, pensieri e sensazioni inattese sono emerse. Lo yoga, svolto a casa, o seguito in modalità on line, ci ha permesso di mantenere un’armonia psicofisica. Eppure, possono essere rimaste tracce di emozioni pesanti. Per avviare un profondo processo distensivo a livello psicofisico possiamo dedicarci al restorative yoga. Per approfondire abbiamo rivolto alcune domande a Audrey Favreau, che insegna da anni questo stile yoga, sia in Italia, sia in Francia.
Quali sono gli elementi principali, ovvero le caratteristiche salienti del restorative yoga?
«Il restorative yoga può essere definito come una meditazione incorporata in un profondo rilassamento del corpo. È caratterizzato da posizioni tenute passivamente su una gamma di supporti come coperte, cuscini (come il bolster), mattoni, cinghie, sacchi di sabbia, cuscinetti per occhi, sedie per indurre il corpo e la mente in uno stato di profondo rilassamento. Un corso di restorative yoga include normalmente tre o quattro posizioni tenute passivamente su un assortimento di supporti.
Una volta che l’allievo è comodamente sistemato nella corretta posizione, non c’è più movimento o sforzo. Il tempo di tenuta può variare da 3 a 30 minuti. Il rilassamento finale (savasana), tipicamente tenuto per circa cinque minuti nelle lezioni regolari di yoga, può essere mantenuto per 25 minuti in un corso di restorative yoga, permettendo al praticante di cogliere in pieno i benefici fisiologici della postura.
La premessa è che il sostegno permette al corpo di rilassarsi naturalmente, lasciando andare la tensione muscolare profondamente radicata e lo stress. Ci permette di sviluppare la nostra capacità di rilassarci consapevolmente. La sua pratica influenza la nostra postura modificando le abitudini di allineamento del nostro corpo. Aiuta poi a promuovere un movimento diaframmatico completo e aumenta la nostra capacità respiratoria.
È una pratica che ci consente di rallentare abbastanza, in modo da equilibrare il nostro sistema nervoso e attivare il riflesso del rilassamento, ovvero uno stato di riposo e di digestione che ci permette di digerire non soltanto ciò che mangiamo, ma tutte le impressioni sensoriali con cui veniamo in contatto: ciò che vediamo, sentiamo e proviamo. Assimiliamo quello che è nutriente ed eliminiamo le tensioni che limitano il nostro benessere».
Quando e come si è sviluppato?
«Il primo ad aver introdotto i supporti nella pratica dello yoga è stato B.K.S Iyengar, uno dei più grandi maestri di yoga del XX secolo, morto nel 2014. Li aveva usati personalmente per migliorare e perfezionare la sua pratica delle posture di yoga. L’uso di accessori permetteva inoltre agli allievi di rimanere più a lungo nelle posture, riducendo allo stesso tempo lo stress e la tensione muscolare. La loro circolazione sanguigna migliorava e il loro sistema respiratorio funzionava meglio.
Judith Hanson Lasater, allieva diretta di B.K.S Iyengar, a sua volta, si è ispirata nella sua pratica al suo insegnamento nell’uso degli accessori. Ha scritto il suo primo libro sul restorative yoga nel 1994 (Relax and Renew) dopo aver trascorso quotidianamente, per un anno, fino a un’ora, nella postura di Supta Baddha Konasana (la posizione distesa del calzolaio). Dopo la morte del fratello, non sentiva più il bisogno di praticare delle posture attive, ma aveva scoperto che quella posizione era il rimedio perfetto per essere consolata: si sentiva aperta e sostenuta, libera e confortata. Da allora, Judith Hanson Lasater ha aumentato l’uso dei supporti nonché la durata della tenuta delle posture (da 20 a 30 minuti) per renderle ancora più rilassanti e meditative, con l’effetto di accrescere il numero dei benefici a livello fisico, mentale ed emotivo. Così è nato il restorative yoga».
A quali persone è adatto in particolare?
«È appropriato per chiunque, a qualsiasi età o fase della vita, o in qualsiasi condizione fisica. È una pratica perfetta per i principianti in yoga, ma anche per i praticanti di yoga più attivi. È un percorso profondamente trasformativo verso l’autocoscienza, l’intuizione e la crescita spirituale».
È una pratica utile per prevenire stress e burn-out?
«Nell’ansia e nel burn-out, la risposta di “combatti o fuggi” del nostro sistema nervoso simpatico è estremamente attiva e può diventare stress cronico. Normalmente il sistema nervoso parasimpatico inibisce questa risposta, ma in questi stati, questa funzione non è abbastanza efficace. Lo scopo del restorative yoga è proprio quello di calmare il sistema nervoso permettendo di passare dal sistema nervoso simpatico predominante (risposta fisiologica “combatti o fuggi”) al sistema nervoso parasimpatico predominante (risposta fisiologica “rest and digest“).
Sembra semplice, ma quando ci sdraiamo e prendiamo il tempo per consentire ai nostri muscoli di rilassarsi, alla nostra respirazione di diventare più profonda e alla nostra mente di calmarsi, il nostro sistema nervoso riacquista il suo equilibrio e il riflesso del rilassamento è attivato. Esso permette di ridurre i livelli di stress, di migliorare la digestione e di rafforzare il sistema immunitario. È uno degli strumenti più efficaci per combattere la stanchezza, gli stati di ansia, di depressione e il dolore cronico».
Audrey Favreau è certificata Relax & Renew Advanced Trainer, ed è insegnante di restorative yoga e anche teacher trainer. La sua pratica è anche ispirata da Bo Forbes, psicologa americana e insegnante di restorative yoga con cui ha proseguito la sua formazione. Il suo approccio combina lo yoga, la mindfulness e le ultime ricerche nel campo delle neuroscienze.
Nel 2015, Audrey ha lanciato una formazione innovativa di restorative yoga. Questa formazione mente e corpo include strumenti di coaching professionale e tecniche approfondite di restorative yoga per gestire lo stress, l’ansia, la depressione e i dolori cronici.
Suo profondo intento è quello di aiutare a connettersi con la propria essenza interiore, coltivando l’arte della presenza mentale, per ristabilire la salute e l’armonia.
Nel 2020, ha lanciato un sito internet di formazione online (www.restorativeyoga.online) e alla fine dell’anno pubblicherà il suo primo libro sul restorative yoga in lingua italiana. La sua intenzione è di condividere i benefici fisici, emotivi e psichici del restorative yoga a un numero sempre più numeroso di persone.
Info e contatti:
restorativeyoga.it
info@restorativeyoga.it
Foto in evidenza: Carlo Cattadori