Recuperare energia e concentrazione praticando yoga sulla sedia

Praticare yoga senza srotolare il tappetino è possibile? Basta una sedia per riuscire a eseguire alcune posizioni adatte per ricaricare le energie e per migliorare i livelli di presenza mentale. Utilizzare una sedia come supporto può essere una buona alternativa per riuscire a praticare yoga malgrado alcuni impedimenti. Le difficoltà possono essere legate a un limite fisico, o alla mancanza di spazio per una pratica classica e tradizionale, o ancora perché si ha poco tempo a disposizione.

Lo yoga sulla sedia è indicato per esempio in ufficio, quando si percepisce un calo di attenzione. Sono sufficienti 10-15 minuti per rilassare la mente e riattivare il corpo. È indicato anche agli studenti, poiché l’esecuzione di determinate posizioni consente di riattivare le energie, riportando la mente in uno stato di maggiore concentrazione. Lo yoga sulla sedia è specificamente adatto a quanti abbiano un handicap, o soffrano di disturbi alla schiena o alle gambe.

Questa forma particolare di yoga permette di praticare posizioni sia sulla sedia (indicate per chi ha una particolare disabilità), sia attorno alla sedia, accessorio che può fungere anche da punto di equilibrio.

Le posture classiche dello yoga vengono modificate e adattate per poter essere eseguite grazie all’ausilio di questo supporto.

Benefici

Lo yoga sulla sedia permette di:

  • rilassare la mente;
  • riattivare le energie psicofisiche;
  • stimolare i muscoli delle gambe e delle braccia;
  • sciogliere le tensioni alla spalle e alla schiena;
  • migliorare la mobilità articolare;
  • favorire un maggior equilibrio;
  • riossigenare corpo e mente grazie alla respirazione consapevole.

Quali asana eseguire

Sono numerose le posizioni yoga che possono essere modificate leggermente, in modo da poterle praticare sulla sedia. Segnaliamo le seguenti.

Vrksasana (la posizione dell’albero): è indicata per esempio per i principianti che, per le prime esecuzioni, possono utilizzare come supporto la sedia.

Utthita Trikonasana (la posizione del triangolo), Utthita Parsvakonasana (posizione dell’angolo laterale esteso) e Ardha Matsyendrasana (mezza posizione di Matsyendra): grazie all’utilizzo della sedia queste posture possono essere eseguite anche da chi ha difficoltà motorie.

Tra i primi maestri a  introdurre i supporti – incluso l’uso della sedia – nella pratica yoga è stato B.K.S. Iyengar. Egli affermò che:

Si crea la malattia quando l’energia non si muove”.

Quindi, anche attraverso questo adattamento della pratica abbiamo l’opportunità di far circolare meglio le energie, riattivando così mente e corpo.

 

AVVERTENZA: Come per ogni stile yoga, anche in questo caso occorre iniziare a praticare con un insegnante esperto, capace di spiegare in dettaglio la modalità di esecuzione delle posture sfruttando come supporto la sedia.

 

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