Raja Bhujangasana, trasformarsi per rinascere

Raja Bhujangasana rappresenta la postura del “cobra reale”. Si tratta di una variante un po’ più complessa della classica postura del cobra. Per eseguirla, occorre avere una buona flessibilità della colonna vertebrale e un’elasticità generale del corpo. Non è quindi adatta ai neofiti. Raja Bhujangasana è una posizione molto evocativa, legata alla mitologia induista ed esprime vari simbolismi.

La metafora del cambiamento

Il serpente esprime un forte simbolismo. Esso è infatti espressione di cambiamento, trasformazione e rinnovamento. Nella tradizione induista, il serpente è associato ai miti di varie divinità. Per esempio, Shiva viene rappresentato con attorno al suo collo numerosi serpenti. In un altro mito si narra la nascita del saggio Patanjali, l’autore degli Yoga Sutra. Secondo la leggenda Vishnu fece cadere sulla terra il serpente Shesha per esaudire la preghiera di una donna desiderosa di un figlio. Mentre discendeva sulla terra, il serpente iniziò a trasformarsi in un bambino, ma prima che fosse compiuta la totale trasformazione giunse sulla terra nella forma di un essere metà bambino, metà serpente. Nonostante ciò, la donna lo accolse con gioia, dandogli il nome di Patanjali. Crescendo il bambino divenne un uomo saggio, tanto da comporre uno dei testi più importanti della tradizione yogica.

Tutto è impermanente

Analizzando il mito, si comprende il forte simbolismo di questa postura. Quest’asana sintetizza perfettamente le profonde trasformazioni che avvengono man mano che si intraprende un cammino di yoga. Si tratta di cambiamenti sul piano non solo fisico, ma anche mentale ed energetico. Raja Bhujangasana esprime inoltre l’impermanenza dell’esistenza. Tutto è in costante trasformazione. Il corpo si trasforma, così come le emozioni cambiano, mutano. Vi è una continua alternanza tra gioia e malinconia, felicità e tristezza, paura e serenità. Le emozioni sono impermanenti. Tutto scorre e tutto si trasforma.

Come si esegue Raja Bhujangasana

Si inizia rimanendo proni sul tappetino yoga, come nel classico Bhujangasana. La fronte è appoggiata al suolo. Si portano le mani vicino alla parte alta della cassa toracica, poi si piegano le gambe verso l’alto. Nell’ispirazione, aiutandosi con una decisa spinta sulle mani, si sollevano il capo e il busto il più in alto possibile. Aiutandosi con la respirazione si distendono le braccia e si portano i piedi alla testa. Il capo guarda verso l’alto.

Benefici

  • Migliora l’elasticità del corpo.
  • Rende più flessibile la colonna vertebrale.
  • Espande il petto favorendo una maggiore ossigenazione.
  • A livello sottile lavora sul Chakra del cuore.

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