Quando il viaggio aiuta a sciogliere le ansie

L’esperienza di un viaggio è sempre coinvolgente. Solo pensarlo e organizzarlo aiuta a stimolare la creatività e fa emergere emozioni positive. Viaggiare è sinonimo di libertà, di conoscenza, di relax e di divertimento. Non tutti i viaggi sono però uguali e variano a seconda delle esigenze di ogni persona. In genere, si tratta di momenti di varia durata che producono un profondo benessere.

Andare oltre le abitudini

Intraprendere un viaggio significa entrare in una nuova dimensione, osservando altri luoghi, interagendo con altre persone che non appartengono alla propria quotidianità. Significa anche uscire dalle solite abitudini per vivere nuove esperienze e questo aspetto non è secondario, poiché la mente si apre e fuoriesce dagli schemi usuali. Il viaggio si trasforma così in un’esperienza rigenerante sul piano psicofisico, capace di sciogliere quelle tensioni accumulate nel corso della routine giornaliera. Fare qualcosa di nuovo, di imprevisto e di inatteso permette di eliminare sensazioni di pesantezza dovute alle modalità di vita appiattite sulle abitudini.

Detox digitale

Viaggiare è anche sinonimo di movimento. Quando si è in movimento non si ha tempo di rimanere per ore seduti davanti allo schermo di un computer. Il tempo assume una nuova prospettiva, più viva, più intensa. Occorre sfruttarlo pienamente. Per ciò si riducono notevolmente le ore e gli istanti passati navigando in internet e sui social. La vita non è più digitale, ma reale. Certo, si può sempre correre il rischio di vivere un viaggio rimanendo connessi con la dimensione virtuale, postando foto sui social, condividendo di continuo ciò che si sta sperimentando durante il viaggio. Così facendo, però, si rischia di non assaporare il momento presente, rischiando di non vivere pienamente e consapevolmente l’esperienza che si sta vivendo.

Ascoltare e osservare

Il viaggio si trasforma in qualcosa di davvero speciale solo se ci si pone in ascolto di se stessi e degli altri e solo se si osserva tutto con occhi nuovi. Uscire dai soliti schemi e dalle abitudini quotidiane permette di entrare in sintonia con la nostra dimensione più profonda. Per esempio, annotare su un diario le sensazioni che emergono in viaggio è una buona pratica per connettersi a sé, ma non solo. Trascrivere ciò che si prova, ciò che si vive, si ascolta e si osserva è un buon metodo per praticare la presenza mentale. Viaggiare è un’esperienza salutare se vissuta in modo consapevole e attenta, libera dai condizionamenti tecnologici e dalle mode.

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