Primavera, equilibrio psicofisico grazie all’ayurveda

L’arrivo della primavera è, per molte persone, sinonimo di rinascita. In effetti, come la natura si risveglia pienamente dal lungo inverno regalandoci bellissime fioriture, così anche il nostro corpo sente l’esigenza di rinnovarsi. Si lascia alle spalle il freddo e si iniziano ad assaporare le prime giornate assolate e calde.

La primavera, però, può portare un senso, più o meno leggero, di stanchezza. Occorre sempre indagare le cause profonde che ci fanno sentire spossati. Può essere dovuto a un periodo di intenso lavoro. Oppure, è legato a disturbi del sonno. O, ancora, la sensazione di spossatezza può essere provocata da un eccesso di tossine accumulate durante l’inverno.

Non è un caso, che diverse tradizioni, sia orientali, sia occidentali, prevedano proprio in primavera periodi di digiuno. Limitare il cibo o astenersi da esso sono usanze collegate a rituali religiosi, basti pensare al digiuno quaresimale. Oltre alla parte spirituale, tali pratiche, anche per la medicina popolare, servivano e servono per purificarsi. Le diete purificatrici hanno lo scopo di alleggerire non solo lo spirito per avvicinarlo al divino, ma anche il corpo.

Anche la tradizione ayurvedica attribuisce una notevole importanza alla purificazione dell’organismo, in particolare nelle fasi in cui avviene il passaggio da una stagione all’altra. Le conoscenze ayurvediche invitano l’individuo ad adattare il proprio stile di vita seguendo il ciclo delle stagioni. Ciò permette di mantenere in armonia corpo e mente, prevenendo molti disturbi. Questo adattamento stagionale è collegato alla costituzione ayurvedica individuale e alla teoria dei dosha. Ogni persona, quindi,  in base alla prevalenza di un dosha adeguerà il suo stile di vita sulla base del dosha prevalente, in sintonia con la stagione. Tendenzialmente, in primavera si assiste a un aumento di Kapha e di Pitta, mentre Vata diminuisce.

dosha

L’eccesso di Kapha corrisponde spesso a un accumulo di scorie nell’organismo (che in ayurveda si chiamano ama), perché non eliminati. Ciò si verifica in assenza di attività fisica e dall’assunzione di cibi pesanti.

Per questo, anche la tradizione ayurvedica consiglia di seguire un periodo di depurazione (o di digiuno, in questo caso, sempre intrapreso previo parere medico).

Occorre evitare alimenti industriali e raffinati, privilegiando sapori amari e riscaldanti.

Consigliata una dieta ricca di verdure (cotte e crude), cereali integrali e frutta digeribile (come le mele, meglio cotte).

spezie cibo ayurveda

Nella preparazione dei pasti è suggerito aggiungere spezie ed erbe quali:

  • zenzero
  • basilico o tulsi
  • aglio
  • pepe (nero e lungo)
  • cannella
  • curcuma

Timo e rosmarino sono ottimi per preparare infusi:il timo è un tonico e aiuta a stimolare la digestione; anche il rosmarino ha un effetto digestivo, inoltre è utile in caso di stanchezza psicofisica.

Tra le erbe ayurvediche consigliate vi è il Triphala, poiché ha il potere di equilibrare tutti e tre i dosha.  

Triphala ayurveda

Il Triphala è un complesso erboristico formato dalla polvere di frutti essiccati derivanti da tre diverse piante: Amalaki (Emblica officinalis), Haritaki (Terminalia Chebula) e Bibhitaki (Terminalia belerica).

Combinate insieme le polveri di questi frutti essiccati hanno un potente effetto curativo.

  • L’Amalaki regola l’energia del dosha Pitta, favorisce una buona salute gastro-intestinale dell’organismo e aiuta la digestione; ricco di fibre e di vitamina C l’Amalaki svolge anche un’azione antiossidante. L’Emblica officinalis è definita inoltre una pianta “rasayana”, cioè ringiovanente.
  • L’Haritaki agisce sul dosha Vata attivando e regolando il transito intestinale. Ha infatti un potere purificante. Viene chiamata anche l’erba del Buddha, poiché viene raffigurata in molti dipinti sacri tibetani.
  • Il Bibhitaki addolcisce Kapha, favorendo la digestione e l’eliminazione delle scorie, anche quelle in eccesso che provocano bronchiti e asma. Il Bibhitaki svolge anche un’azione calmante, e perciò favorisce un buon sonno. L’unione di queste erbe forma dunque il complesso Triphala, rimedio della medicina ayurvedica utilizzato ampiamente in India come depurativo e tonico per l’intestino.

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