Gli esercizi di respirazione aiutano a entrare in uno stato meditativo. Il pranayama placa i pensieri disturbanti, rilassando la mente. Vi sono varie tecniche e una delle più semplici è chiamata Sukha Pranayama, che aiuta a equilibrare il ritmo dell’inspiro e dell’espiro. Per praticarla è meglio adottare una postura assisa. Il mento è leggermente rivolto verso il basso. All’inizio, si porta l’attenzione cosciente al flusso del respiro naturale e spontaneo. Il respiro non deve essere forzato. Dopo alcuni istanti, si incomincia a controllare la respirazione contando mentalmente la durata dell’inspirazione (puraka), per poi adeguare anche l’espirazione (rechaka).
Se la durata di puraka è di tre secondi, anche rechaka deve durare tre secondi. L’importante è creare una corrispondenza tra inspiro ed espiro. La durante di entrambe può aumentare, l’importante è conoscere i propri limiti e ritornare al respiro spontaneo se si iniziano ad avvertire fastidi, come mal di testa. Sukha Pranayama, se praticato correttamente, aiuta ad armonizzare mente e corpo. Calmando i pensieri e rilassando la psiche è un buon esercizio preparatorio alla meditazione. Un altro esercizio di pranayama che si rivela utile alla fase meditativa è la respirazione a narici alternate. In sanscrito viene chiamata nadi shodana. Si tratta di un esercizio efficace per riequilibrare le energie interiori e a placare eventuali stati ansiosi.
Si pratica adottando una postura assisa. La posizione deve essere comoda e la schiena è dritta. Si piegano l’indice e il medio della mano destra verso il palmo. Con il pollice destro si chiude leggermente la narice destra. La mano sinistra è in Jnana mudra. Si inspirare dalla narice sinistra per una durata che può andare dai 3 ai 6 tempi, a seconda della capacità respiratoria. Si chiude poi la narice sinistra con l’anulare destro, aprendo al contempo la narice destra. Si espira dalla narice destra contando gli stessi tempi della precedente fase. Questa alternanza può essere effettuata per alcuni cicli.