La prima fase di settembre è un periodo ideale per dedicarsi a pratiche dolci che permettono di ricentrarsi dopo i mesi estivi.
Il caldo eccessivo di luglio e agosto è passato, sebbene le belle giornate assolate continuino. Il corpo, ancora una volta, deve adattarsi ai cambiamenti di temperatura e dei livelli di umidità. Non solo. Settembre porta con sé la ripresa di varie attività, non soltanto quelle di carattere professionale. Per questi motivi è importante vivere questa fase di passaggio senza frenesia.
L’obiettivo è quello di affrontare settembre con la giusta consapevolezza, senza cadere nel vortice di ritmi veloci e stressanti.
Possiamo quindi dedicarci a varie pratiche che aiutino,
da un lato, a radicarci,
e dall’altro, a preparare mente e corpo alla ripresa settembrina,
rilasciando il calore in eccesso.
Iniziamo dalle pratiche volte a sviluppare
un maggiore radicamento, dopo la pausa estiva.
Quando si parla di “radicamento” si crea subito un collegamento con il “chakra radice”, chiamato in sanscrito Muladhara. Questo centro d’energia si trova a livello del perineo, cioè alla base della colonna vertebrale, nella zona del pavimento pelvico. Muladhara è associato al colore rosso e all’Elemento Terra. Per questo si scelgono asana che attivino e stimolino questo chakra, al fine di lavorare proprio sull’ancoraggio e il radicamento.
Tra le posture di yoga consigliate vi sono
Tadasana, Vrksasana e Malasana.
Tadasana, la posizione della montagna, aiuta ad allineare la colonna vertebrale e il corpo, rinforzando così il senso di stabilità e di equilibrio.
La posizione della montagna consiste nel rimanere ben eretti. I piedi sono appoggiati a terra e le braccia sono ai lati del corpo. I palmi delle mani sono leggermente aperti. La colonna vertebrale è dritta ma non rigida. È altresì importante distribuire equamente il peso del corpo su entrambi i piedi. Le ginocchia, le anche e le spalle sono allineate. Si chiudono gli occhi e si respira in maniera spontanea, senza sforzo. Si rimane consapevoli del flusso dell’inspiro ed espiro, portando l’attenzione ai piedi ben radicati a terra.
Vrksasana, la posizione dell’albero, aiuta a radicarsi, permettendo alla mente di focalizzarsi sul presente. Praticando quest’asana si impara a gestire meglio le distrazioni, migliorando i livelli di attenzione. È una postura che prevede di rimanere in uno stato di immobilità, proprio come un albero.
Si inizia partendo da Tadasana. Lo sguardo è rivolto in avanti. Ci si focalizza su un punto preciso per sostenere la concentrazione. Con attenzione si sposta il peso del corpo sul piede sinistro. Lentamente e in modo consapevole si alza il piede destro portandolo verso l’interno della coscia sinistra, vicino all’inguine. Il ginocchio della gamba sollevata è spinto all’indietro. Il busto è ben allungato. Le mani si possono portare davanti al petto, per formare l’Anjali Mudra. Oppure le braccia si possono portare in alto, oltre il capo, ben allungate, con i palmi che si toccano: in questo modo le braccia agevolano l’allungamento del busto. Lo sguardo è rivolto in avanti. Dopo una serie di cicli respiratori si esegue dall’altro lato.
Malasana, la posizione della ghirlanda, favorisce radicamento e stabilità interiore. Aiuta anche a concentrarsi, quindi è utile quando si devono prendere decisioni o quando ci si sente con “la testa tra le nuvole”. La posizione della ghirlanda ci riporta al presente e ci rinsalda con l’Elemento Terra.
Per eseguire Malasana si inizia da Tadasana, la posizione della montagna. I piedi sono leggermente aperti. Espirando si flettono le ginocchia sino a raggiungere una postura accovacciata. Si allargano le ginocchia, lasciando i piedi uniti, mentre le piante dei piedi sono appoggiate al pavimento. Quando si aprono le ginocchia si portano i gomiti all’interno delle cosce. Le mani sono in Anjali Mudra. Una volta raggiunta questa postura si esercita una leggera pressione nell’interno cosce attraverso i gomiti: ciò favorisce una maggiore apertura delle anche. Si mantiene la postura per alcuni cicli di respirazione.
Passiamo adesso a quelle pratiche che ci aiutano a preparare mente e corpo alla ripresa settembrina, rilasciando il calore in eccesso.
Ideali sono per esempio le asana di torsione. Si tratta di posture che vanno a lavorare in profondità sugli organi interni, sciogliendo al contempo le tensioni.
Tra quelle più semplici vi è Jathara Parivartanasana. Jathara significa “stomaco”, ma è anche traducibile con “addome”; parivartana vuol dire “che ruota”, “che gira”. In quest’asana c’è infatti un’oscillazione delle gambe, che ruotano da una parte all’altra. Questo movimento ondulatorio aiuta a rilassare la mente ed è benefico per gli organi addominali. È una posizione semplice, adatta anche ai principianti. Jathara Parivartanasana aiuta a distendere il corpo, a rilassare il sistema nervoso e a rilasciare il calore in eccesso.
Si inizia rimanendo supini. Savasana è la posizione preparatoria. Si allargano le braccia portandole all’altezza delle spalle. I palmi delle mani sono rivolti verso l’alto. Espirando, si piegano le gambe. I piedi e il bacino sono ben appoggiati al tappetino yoga. Si solleva leggermente il bacino e si flettono le gambe sull’addome. Si scende con le ginocchia verso destra. Lo sguardo rimane rivolto verso l’alto. Le scapole e le spalle mantengono il contatto con il tappetino yoga. Inspirando si alzano le gambe lasciandole piegate e nell’espiro si ripete il movimento verso sinistra. Questa rotazione, seguendo il ritmo dell’inspiro e dell’espiro, può essere ripetuta per diversi cicli respiratori.