Perché viaggiare può trasformarsi in una fonte di ben-essere

Vedere altri paesaggi, cambiare ambiente, luoghi e abitudini, poter apprezzare anche la lentezza e il silenzio: sono alcuni dei tanti aspetti positivi dell’esperienza del viaggio.

Considerato da molti una forma di terapia, il viaggio ci permette di modificare la nostra solita routine e di uscire da quella zona di comfort che rappresenta certo una fonte di sicurezza, ma anche di stagnazione energetica.

Gli spostamenti legati al viaggio ci permettono di riconnetterci più intensamente al momento presente.

Se la nostra meta è un luogo lontano dalla città e dalla frenesia urbana possiamo nutrire la capacità di ricollegarci in modo più profondo con il paesaggio circostante. Immergersi nella natura significa affinare i nostri sensi e assaporare il qui e ora.

Una nuova forma di attenzione cosciente

Viaggiare è anche un’occasione di mettere in pratica il cosiddetto digital detox. Ciò non significa spegnere completamente smartphone, notebook, tablet, ecc. Vuol dire semplicemente sviluppare la capacità di sapere dosarne l’uso. Il tempo che dedichiamo all’essere “connessi” con il mondo esterno si riduce e così facendo possiamo vivere con maggiore consapevolezza il momento presente.

È possibile sperimentare al contempo un maggiore senso di libertà e di apertura mentale, soprattutto quando dobbiamo confrontarci con altre culture e tradizioni. Abbandonare i ritmi frenetici ci aiuta a sviluppare una nuova forma di attenzione cosciente. Quando per esempio camminiamo nella natura sviluppiamo la cosiddetta “attenzione passiva”.

Si tratta di un concetto reso popolare, tra gli altri, dal filosofo e dallo psicologo William James, già nel 1890. Secondo James, la focalizzazione e la concentrazione della coscienza sono gli aspetti essenziali dell’attenzione. “Essa comporta il ritrarsi della mente da alcune cose per poter operare su altre […]; si tratta di una condizione che è l’esatto opposto di uno stato mentale confuso”.

Viaggiare ci invita dunque sì a rilassarci, ma a non perdere l’attenzione sulle esperienze che viviamo.

Rallentare per  ritrovare se stessi

Il viaggio è anche un’occasione per ritrovare se stessi, per capire qualcosa di più di noi stessi. Quando prendiamo del tempo per noi stessi siamo maggiormente predisposti ad assaporare ogni istante, ogni esperienza. Evitiamo di praticare il multitasking e di moltiplicare i vari impegni e le attività che svolgiamo. Rallentare significa poter assaporare il silenzio, la calma, l’armonia del luogo in cui ci si trova. Fare una pausa, più o meno lunga, dai soliti ritmi frenetici, consente di non essere più sotto pressione e in balia di tanti stimoli, distrazioni e condizionamenti.

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